Altro che Grandi Laghi, questo mare è, “unsalted e shark free” come è scritto sulle magliette che abbiamo comprato a Grand Marais. Qui la vista regala orizzonti infiniti e pare impossibile che queste acque possano essere confinate.
Il lago Michigan ce lo siamo fatti tutto, e stiamo parlando di un immenso bacino che da Chicago, dopo centinaia e centinaia di chilometri, arriva a bagnare l’Upper Peninsula, due Stati più a Nord. E se pensate al genere di vacanze sul lago borghesemente conosciute, tutte terme e sfoggio di dentiere, evidentemente non siete mai stati a Sleeping Bear Dunes, un’immensa distesa di sabbia nella parte nord-orientale del lago Michigan, dove l’attrattiva indimenticabile è costituita dalla scalata di dune altre una sessantina di metri con conseguente discesa tra falcate e capitomboli (più i secondi): uno scenario che è un po’ Marocco, un po’ Eraclea Minoa, e assai “Pure Michigan”.
Più a Nord, il Lake Superior, oltre alla nota esplorazione di Gran Island, dà almeno un paio di spunti per gli esploratori di passaggio nella Upper Peninsula. Le falesie striate di Picture Rocks, dall’alto delle quali è davvero difficile pensare che si tratti di rocce a picco su acqua dolce (viene spontaneo immaginarle nel Mediterraneo o in un angolo esotico dell’oceano Pacifico); e il sentiero di Au Sable Point che dà modo di osservare un cimitero semisommerso di navi naufragate (ce ne sono tante che uno pensa a un perverso accordo secolare tra armatori e pro-loco) che conduce a uno dei fari più belli di questa regione.
Ora però è iniziata la fase di rientro. Siamo a Saugatuck, una deliziosa cittadina adagiata sull’acqua dove è bello muoversi da un bar all’altro ascoltando musica e sorseggiando qualche Bell’s Oberon ghiacciata. E la birra l’avrebbe fatta da padrona in questo viaggio se non fossimo incappati in un reticolo di vigne e cantine, come in un Chiantishire da esportazione.
Ebbene sì, c’è del vino nel Michigan!
Per Ferragosto abbiamo partecipato a una degustazione della cantina “2 Lads” nella Old Mission Peninsula. Su cinque vini ci ha convinto un Pinot nero del 2013. Acquistata una bottiglia, identificato un tratto di spiaggia adeguatamente suggestivo e prenotato un tramonto cinematografico, abbiamo chiuso la giornata lì. Indimenticabile.
Quindi, riassumendo questo post “liquido”, tenete bene a mente i tre elementi fondamentali: 1) L’acqua che rinvigorisce questa terra; 2) La birra che rinvigorisce questa popolazione; 3) Il vino che la rende sorprendente.
6 – continua