L’attimino fuggente
di Giacomo Cacciatore
Ormai in Italia ci si accontenta dei piccoli piaceri. Tra questi, l’anticipazione del Festival di Sanremo: chi ci sarà, che cosa ci aspetta, sulla base di che possiamo dirci allegramente depressi già tre mesi prima della kermesse canora più vecchia della nostra Repubblica dell’amore.
A chi non l’avesse letto, lo dico a bruciapelo: torna Toto Cutugno. Emanuele Filiberto canta con Pupo e un tenore (il danno si intitola: “Italia amore mio”), mentre Povia presenta davvero la canzone su Eluana.
Coraggio. Sono previsti anche Enrico Ruggeri, Morgan e l’x-factor Marco Mengoni (e a me piacciono tutti e tre). Basterà?
A me sembrò incredibile, ai tempi, che ci fosse spazio per la Cuccarini sul palcoscenico dell’Ariston. Filiberto e Pupo, together, mi fanno rabbrividire. E Apicella? Niente Apicella e stornelli amorosi?
I protagonisti del festival mi sembrano dei poveri citrulli come in qualsiasi programma televisivo pomeridiano o serale. L’unica differenza è che le baggianate le dicono cantando. Tranne qualche rarissima eccezione.
Siamo sicuri che questi siano cantanti di Sanremo e non protagonisti di un horror?
Peccato, speravo ci fosse pure Al Bano…
@Cacciatorino:
fammi deprimere ancora così e… non ti leggo più!!
;-)
PS Morgan piace anche a me, ma non seguo SanScemo da 30 anni e non penso di rinverdirne i fasti. Tanto le canzoncine le sentirò ugualmente in giro per un bel po’, almeno scremate si spera.