Mica un calcio ar culo

Il marchese del Grillo

L’attimino fuggente

di Giacomo Cacciatore

Il premio Oscar bagherese Giuseppe Tornatore, appreso che Silvio Berlusconi ha definito “un capolavoro” il suo “Baarìa”, mostra di non apprezzare il giudizio. E, da caratterino qual è, lo fa alla conferenza stampa di apertura della sessantaseiesima Mostra del cinema di Venezia dichiarando, con tono infastidito: “Non sapevo che Berlusconi facesse il critico cinematografico”. Ora, posso anche capire che un uomo di sinistra preferisca che un complimento arrivi da un’area politica piuttosto che da un’altra. Ma sempre complimento è.  Restando in ambito cinematografico, davanti alla levata di Peppuccio l’indignato, non posso fare a meno di pensare alla battuta di Gasperino il carbonaro – alter ego del Marchese del Grillo/Alberto Sordi nell’omonino film di Monicelli – quando, di fronte a una reazione schifata dell’anziana madre marchesa che rifiuta una sua goffa effusione, esclama: “A ma’… io  te stavo a dda’ un bacio… mica un calcio ar culo!”. Ecco.
Un complimento, mica un calcio al culo.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

13 commenti su “Mica un calcio ar culo”

  1. Aggiungerei che Silvio Berlusconi è proprietario della Medusa società che ha finanziato il film di Tornatore, e se memoria non mi inganna , fu lo stesso Berlusconi a finanziargli il primo film. (certo poi fini come fini tra i due ma è un’altra storia).

    ps
    Avete visto il servizio “gionalistico” su Tornatore, quello incentrato sui cacoccioli vugghiuti?

  2. @Floriano: già, tante cose sono successe rispetto al momento in cui, ingenuamente e di slancio scrivevo il post. infattiil “maestro” ha moderato i toni, ha smussato l’asprezza delle dichiarazioni, si è detto persino contento del complimento. Ma non prima di avvertire noi “compagni” che il demone censore Berlusconi non si è mai visto sul set come produttore (anzi, Tornatore, parole sue, nemmeno sapeva che era Berlusconi a produrre… e qui andiamo sul patetico) e ha dato una sintesi parziale del tema del film, buttandola sul politico (un film sui comunisti che fanno autocritica e ammettono le storture del partito). E poi ha di nuovo preso le distanze… Insomma, a parte il fatto che già tutta l’operazione mi ha stufato prima ancora di aver messo piede in sala, non si è più capito più se il vero film era Baarìa o erano i servizi dei tg su Baaria. Una volta le polemiche a scopo “lancio” se le concordavano i registi e gli attori con gli addetti stampa. Ora ci pensa direttamente il premier-produttore.
    Ho seguito tutta la puntatona di Marzullo sul film. Vedere l’imbarazzo di molti nel commentare bene un film che, io sospetto, non è piaciuto veramente a nessuno (“bozzettismo” e “colonna sonora invadente” erano i sottotesti ricorrenti per dire “ciofeca”, secondo me) è stato uno spettacolo nello spettacolo.
    Ciao Floriano! (Ehm. Ma e te non piaceva tantissimo, Tornatore?).

  3. Si che mi piaceva, ma il troppio stroppia (anzi struppia), poi sarà l’età, forse mi sto inacidendo ma mi sono rotto le scatole dei Pietro Germi proustiani materialisti marxisisti.
    Ho visto poche immagini ma non ti ricordava uno spot della Barilla? (ah, vero, ha fatto pure quello Tornatore , si auto cita, allora è postmoderno)

    ps
    ma quante parentesi uso ahhahahah!!

  4. Dopo La Sconosciuta (bello, incisivo, duro) poteva osare di più: tipo, non tornare indietro, ma guardare avanti e oltre. Ma non ho visto il nuovo film che ovviamente non giudico a scatola chiusa: il battage ha già nauseato, però.

  5. Non ho visto “La sconosciuta”. Me ne parlano tutti entusiasticamente. Lo vedrò, come vedrò quest’ultimo. E sarei davvero contento di ricredermi su quello che penso della filmografia del maestro bagherese. Sono caparbio e voglio capire se sono scemo io. Se, quando non ho creduto ai miei occhi e alle mie orecchie vedendo “Stanno tutto bene”, “L’uomo delle stelle”, “Malèna” e buona parte del “Pianista sull’oceano” ero in uno stato di invidia accecante (un po’ come si pensa che capiti spesso a quelli che dicono male di Faletti) o in un preda a un’indignazione lucidissima, che fa di me uno spettatore anacronistico e, specialmente dalle parti nostre, impopolare.

  6. Che Tornatore non sia un tipo particolarmente simpatico, l’ho scoperto due anni fa.
    In occasione del Taormina Film Fest 2007, dedicato appunto al “maestro”, è stato chiesto a tutti i negozi presenti sul corso principale della pittoresca cittadina, di allestire una vetrina che si ispirasse ai film del regista siciliano. Anche l’azienda per cui lavoro decide di aderire e scegliamo di ispirarci a “Malena”. Senza modestia alcuna, posso affemare che è stato uno dei migliori interventi di visual merchandising che abbia coordinato! Elemento catalizzante della vetrina: un manichino “vivente”, ovvero una modella mora e abbonazzatissima che, con tanto di guepière e generoso decollété, veste i (pochi) panni di Malena. In poco tempo davanti alla vetrina si raduna una piccola folla di maschi adoranti, grande successo e, va da sè, vinciamo il secondo premio (il primo, come ogni anno, è andato a un imprenditore locale, titolare della metà delle attività commerciali di Taormina).
    Al galà per la premiazione, presente anche lui, Peppuccio Tornatore. Suo sarà il compito di premiare i vincitori. Io rappresento la mia azienda, io ho fatto il lavoro “sporco”, io ritiro il premio. Abito da cocktail e tacco 12 d’ordinanza, aspetto fiduciosa il mio momento (e chissà, magari anche una scrittura per il suo prossimo film…), attori e vip vari intorno a me.
    Ma il maestro è stanco, quella sera, vuole andare a letto presto, è stata una giornata molto faticosa (conferenze stampa, interviste, shopping…). Si scusa e se ne va. Anzi no, se ne va e basta.
    Il premio (un simpatico attestato) me l’ha consegnato una gentile signora dell’organizzazione, ma solo dopo le mie proteste.
    Non mi ha neanche guardato (lui), neanche un “congratulazioni, ottimo lavoro”. Niente.
    Ingrato comunista!

  7. Questa non la sapevo, contessa!
    In verità, anch’io ebbi un incontro con il regista, anni fa. Si presentava il libro della sceneggiatura di “una pura formalità” ( se la memoria non mi inganna) alla fiera del Mediterraneo. Io facevo il ragazzo sbarra. Mi presi una pausa e mi mescolai ai giornalisti. Feci una domanda sul “Camorrista”. Dissi che era un buon film “di genere” (il migliore di Tornatore, continuo a pensare). Gli chiesi se, per il suo esordio, come spesso accade a chi fa film di genere, c’era stata una sinergia creativa tra autori e produttore (allora succedeva, anche se nel caso specifico si parlava già di produzione fininvest: la mia era una domanda ingenua e del tutto innocente). Il regista si fece rosso, poi viola e rispose che sul piano creativo lui non riceveva direttive da nessuno. Insomma, questa fissazione ce l’aveva fin da allora. Fu molto spocchioso, e io sarò stato inopportuno. Ma in ogni caso, io ero un ragazzino. E ai ragazzini- sbarra non si risponde in quel modo. Eravamo “gente che lavora”. Simpatie umane a parte, a me non piace il regista. Tutto qui.

  8. Maestro, perdonami. Ma questa storia del ragazzo-sbarra ha causato un corto circuito nella mia mente: ti vedo che balli la lap dance, tra panellari e zucchero filato.

  9. Maestro! Sono stato frainteso. Alzavo la sbarra dell’ingresso secondario della Fiera, per fare i furgoni degli espositori. C’è il ragazzo spazzola e il ragazzo sbarra. Io ero ragazzo sbarra. Non che sia meno esilarante eh… Pensa che vita infame, mentre i premi oscar parlavano di cose esistenziali…

  10. POVERO TORNATORE, IL PROSSIMO FILM LO FACCIA PRODURRE DA FRANCESCHINI O DA DI PIETRO POICHE’ NON GLI GARBANO NEMMENO I GIUDIZI LUSINGHIERI DEL PREMIER. FIGURARSI SE IL COMMENTO FOSSE STATO NEGATIVO!! VISTA LA SUA… RAFFINATEZZA, PIU’ CHE TORNATORE A ME PARE UN -TORNITORE- CON IL MASSIMO RISPETTO ALLA CATEGORIA DELLA QUALE FACCIO PARTE ANCH’IO. ALL’ANIMA DEL COMUNISTA, O MEGLIO ANCORA, L’ANIMA DEL COMUNISTA?

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