Odio gormitico

Mia madre diceva sempre che sarei cresciuta violenta e mascolina per colpa del Grande Mazinga. Pure di Jeeg Robot d’acciaio e di Goldrake, a dire il vero. Ma Mazinga era in vetta a tutti gli incubi materni. Era la fine degli anni Settanta e dividevo la mia devozione televisiva tra quel vigoroso robot e l’orfana Candy Candy. Tutti e due vinsero le loro battaglie di vita, io ebbi regolarmente le mestruazioni, e oggi non mi ritrovo seduta davanti ad uno psicologo per turbe sessuali.
Almeno, non per quelle.
Solo che la storia si ripete, ed è questo che mi rode di più.
Mio figlio è un estimatore dei Gormiti, pupazzetti plasticosi poco più alti di un pollice che migliaia di piccoli collezionano per il puro gusto di possederli. A suscitare tanto interesse non è la serie tv (postuma rispetto al successo di vendite) né chissà quali salvifici messaggi per il pianeta Terra. Dietro il successo di questi mostriciattoli c’è invece il brivido dell’acquisto dal tabaccaio, la bustina che si apre e il Gormita che sbuca fuori, senza una vera storia alle spalle. Che ne so, un Generale nero contro cui lottare, una pettoruta Venus con cui fidanzarsi o un qualunque professor Shiba imbottigliato in un tubo catodico da consultare in caso di necessità. Mi ritrovo a sospirare, a scaricare centinaia di puntate di tutti gli eroi dei miei tempi che ottengono un discreto successo presso la mia prole. Ma il mio sdegno gormitico rimane intatto.
Prendiamo quello che mio figlio preferisce in assoluto: il Sommo luminescente. Lo possiede di tutte le misure. Ne esiste pure una versione gigante, e parlante, e ricorda vagamente gli storici robot giapponesi. Solo con i pettorali meno scolpiti. Tanto a che gli servono, già il Gormita medio non perde il suo tempo a combattere, figuriamoci i vip.
In cambio i Gormiti sfasciano gli equilibri matrimoniali. Piccoli come sono arrivano dovunque, e se il figlio è uno di quelli che trascorre ancora sul lettone le sue notti, allora capita di ritrovarseli sotto le terga. Rare volte, quando il loro padroncino non c’è e i genitori si ricordano di avere una vita sessuale, allora interviene Obscurio. Provate voi a farlo mentre un tizio con le corna da toro e le ali da pipistrello vi guarda di traverso. E poi fatemi sapere come va a finire.

Soundtrack

O.T.
C’è sempre il solito problema tecnico che rende un po’ (solo un po’) più difficile postare commenti. Vi ricordo che la procedura più semplice, se non si è loggati a Blogger, è quella di postare come “anonimo” e mettere la firma o il nick name alla fine del commento. Sorry.
Ge.P.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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