Quelli contro

Esiste una categoria di persone particolarmente fastidiosa. Sono quelli contro, a ogni costo.
Si ostinano a navigare controvento, o meglio a ostentare la loro navigazione controvento, anche quando l’aria è ferma. Li trovate a ogni angolo di discussione, ovunque ci sia la possibilità di imbucare un parere. E – fateci caso – raramente il loro è un parere richiesto. Criticano senza argomentare, minano alle fondamenta il rigore della logica, si esibiscono a orecchie tappate perché ascoltare gli altri è per loro una grave forma di inquinamento cerebrale.
Ne conosco di due tipi: gli snob e i rissosi.
Il ragionamento dei primi è semplicissimo. Criticano qualcosa che non hanno visto, che non hanno sentito, di cui non hanno neanche una prova epidermica. Sono i migliori sostenitori del Partito Preso e i peggiori promulgatori delle ragioni dello stesso.
I secondi sono un po’ più sofisticati e – diciamolo – anche un po’ più intelligenti. Generalmente, proprio per alimentare la fiamma dell’ira che li fa (così credono) personaggi, hanno studiato l’argomento di cui blaterano. Ma si sentono biologicamente costretti a ricostruirlo in modo speculare rispetto alla comune opinione. Sta in questa costrizione masochistica il segreto della loro orgogliosa vacuità. Le opinioni controcorrente sono terreno fertile per la cultura e la civiltà (e anche per un sano cazzeggio), a patto che siano libere. Le loro sono incatenate all’ombelico. Sono battute mal recitate di un copione che nessuna persona sana di mente si sognerebbe di scrivere.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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