Nella meravigliosa lettera di Oscar Wilde a Lord Alfred Douglas, pubblicata postuma con titolo “De profundis”, si riferisce una frase di Walter Pater che mi ha colpito molto: “L’insuccesso sta nell’acquistare abitudini”. Wilde usa in modo sublime questa citazione per versare pagine e pagine di inutile veleno sul giovane amante che fu la sua rovina. Il perché della parola “inutile” non ve lo svelo per non togliervi il piacere di una lettura controversa e per questo esaltante.
L’uomo che viveva nel “terrore di non essere frainteso” è un faro per molte riflessioni. Una di queste ve la consegno per il fine settimana: quante consuetudini ci hanno tolto il piacere di saper sbagliare da soli?
I legami di amore, amicizia, collaborazione attiva, vivono di dialogo (è uno dei temi del “De profundis”) e il peggiore nemico del dialogo è l’abitudine. Ci ho messo 40 anni e rotti, e un paio di libri, per accorgermi che l’interesse per l’altro – che è soprattutto godimento personale e soddisfazione dell’ego – passa attraverso l’abolizione radicale delle abitudini.
Ora anche i miei momenti peggiori sono migliori.
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