Ho letto ieri di recenti studi, con annessi libri in vendita, su come migliorare la vita sessuale. Quando mi trovo di fronte ad argomenti di questo genere divento preda di una curiosità scimmiesca a tal punto da provare quasi vergogna. E – vi assicuro – non per il motivo che perfidamente potreste immaginare.
Insomma, dopo anni di studi, ricerche, esperimenti su uomini animali e cose, gli esperti hanno fatto le seguenti inaudite scoperte: al sesso (inteso come attività) fa bene l’esercizio fisico e fa male il fumo; l’eccesso di alcolici è vietato; è fondamentale che la coppia trovi nuove fantasie; se le cose non funzionano è bene rivolgersi a uno di loro (uno degli esperti); e, soprattutto, lo stress è veleno.
Fatta salva la buona fede di questi ricercatori, c’è da chiedersi con chi hanno avuto a che fare (personalmente e professionalmente) sino a prima di iniziare questi studi.
La mattina vedo correre, in calzoncini e maglietta, centinaia di padri di famiglia e, dalle loro facce, dubito che stiano pensando a una serata focosa. Le sigarette (o i sigari di clintoniana memoria) possono essere utili in un rapporto solo se stanno ben lontane dalla bocca e soprattutto spente. Quelli della Vecchia Romagna ci hanno fregato per decenni, spacciando un superalcolico per “il brandy che crea un’atmosfera”. Le fantasie nella coppia sono fondamentali, anche se ormai sembra che la più popolare sia quella su come occultare il cadavere del coniuge. Andare dal medico per dirgli “dottore, sa una cosa? Non mi si drizza dal 1983” è la cosa più semplice del mondo, suvvia. Ci sono vari modi per combattere lo stress: uno di questi è lavorare di meno. Ma chi non lavora non fa l’amore. Azz, ci ha fregato anche Celentano.