La lezione dei meetup

Avevo deciso di cercare un argomento diverso per il post di oggi, con fatica lo avevo anche trovato. Poi ho riletto i commenti al mio temino di ieri e ho capito che c’è ancora qualcosa che dobbiamo dirci. Il bello di un blog è la libertà assoluta di chi lo gestisce (io, nel mio piccolo) e di chi lo rende vivo (voi!). Allora proviamo a essere chiari, tanto siamo tutti maggiorenni e soprattutto resistenti agli incantatori.
L’onda populista che rischia di sommergere i partiti è più pericolosa della malapolitica che allaga il nostro Paese. E ciò non solo perché, come dice D’Alema, se spariscono i partiti arrivano i militari, ma perché, per parafrasare Napoletano, l’antipolitica è nemica di uno stato democratico. Ci sono due termini che, in questi giorni, puntellano la cronaca traballante di giornali e (alcune) tv: uno l’ho citato poco sopra ed è populismo, l’altro è qualunquismo. Il primo è riferito all’effetto, il secondo alla causa. Solo che il primo s’attaglia alla realtà, il secondo no. Se infatti il populismo è tragicamente palpabile nelle conferenze stampa, nelle chiacchiere da bar, nelle dichiarazioni pubbliche e nei dibattiti da tinello, il qualunquismo è lontano dal popolo dei meetup, vero motore della rivoluzione vaffanculista. Andatevi a rivedere la puntata di Primo Piano di due giorni fa e vi accorgerete che questa gente è impegnata da anni in lotte sociali e politiche, dal basso, con una sovrannaturale forza di volontà e soprattutto con o senza Grillo.
Come si possono bollare di qualunquismo persone così?
Ecco, di questa gente io mi fido. E’ questa la gente che voterei in qualsiasi lista civica. E’ questa la gente che conosce meglio di altri la realtà in cui vive e che meglio di altri può gestirla amministrativamente. E’ questa gente che può permettersi di prendere per un orecchio il premier Prodi quando spara che “la società non è migliore della sua classe politica”.
La classe politica deve essere migliore della società, per contratto, caro Presidente. Evidentemente lei ha le idee molto confuse o fa il birichino. Vada a scuola dai meetup di Napoli e stia dietro la lavagna per un po’.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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