Il tempo dei Mele

In questi giorni di vacanza ho letto pochissimi giornali, per legittima difesa. Mi è però rimasta impressa una notizia: il perdono della moglie di Cosimo Mele e la reazione di plauso unanime delle parlamentari tutte. Dal momento che la vicenda è stantia, mi sembra utile spendere qualche riga per inquadrare bene i personaggi: Cosimo Mele è l’onorevole dell’Udc (ora diluitosi nel gruppo misto) che si intratteneva con due ragazze prezzolate mentre tirava cocaina; la moglie del suddetto, mentre il suo consorte se la spassava tra cosce aperte e malcelate rimembranze di case chiuse, si prendeva la briga di partorire una pargoletta; le parlamentari interpellate dai giornali fanno parte di schieramenti di destra e di sinistra, quindi il loro pensiero riassume – per logica- quello dell’arco costituzionale, con e senza calzoni.
La signora Mele ha detto di perdonare la “scappatella” del marito in nome della figlia appena nata. Il fiocco rosa l’ha spinta a chiudere un occhio, anzi a tapparseli entrambi, pur di salvaguardare l’unità familiare. I cronisti dipingono la signora come una donna “dai tratti delicati”, “riservata e giovane”. Di certo deve essere forte, al limite dell’incoscienza. Un personaggio fuori dal reale, da quel mondo comune in cui suo marito scopa, sniffa, paga, vota leggi bacchettone, scopa ancora, paga, ri-sniffa, prende stipendi (come si vede) immeritati e per giunta si spazientisce quando i fotografi lo inseguono una volta che è stato smascherato. Lo stesso mondo in cui albergano le parlamentari che lodano il “senso della famiglia” e la “logica cristiana del perdono” e nel contempo auspicano pubblicamente torture e contrappassi medioevali per il cornificatore.
Parliamoci chiaro, fuori da ogni reflusso di buonismo becero: qui c’è un uomo, maschio, potente, ricco e spocchioso che, mentre sua moglie è in ospedale con le doglie, pensa bene che la cosa più idonea da fare sia trombarsi due ragazze a pagamento e tirarsi qualche pista di cocaina.
La signora Mele appare quindi come l’ideale via di mezzo tra un’extraterrestre e una santa. La sua testa vola molto in alto. Tra le nuvole.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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