Sulle pensioni si sta consumando una tipica commedia in stile politichese. Tra annunci (“Abbiamo trovato i soldi!”), auspici (“Siamo in vista dell’accordo!”), sorprese (“Dove minchia è finito l’accordo?”) e sentimento (Prodi, cuore e fiducia) tutto finisce dove inizia. Bisogna cercare di stangare i pensionati e ancor peggio i “pensionandi”, perché si è scoperto che sono loro la vera cassaforte del Paese.
Ho già vent’anni di contribuzione e sento una strana pressione da dietro. Ho la certezza che aumenterà col tempo, così come diminuirà il contenuto del mio salvadanaio.
Perché c’è la necessità politica (quindi non certo collettiva) di sodomizzare economicamente gli anziani che non siano ex parlamentari, ex burocrati, ex politici in genere, ex imprenditori sopravvissuti a Tangentopoli? Perché non si comincia a risparmiare a Montecitorio? Perché non si conduce la lotta all’evasione con le armi pesanti?
Spero che gli sceneggiatori di questa commedia di quart’ordine introducano almeno una risposta nei loro intrecci banditeschi.