Reduce da una conferenza sul romanzo giallo (insieme con Giacomo Cacciatore, Valentina Gebbia, Salvo Toscano, Ignazio Rasi e Raffaella Catalano), vi sottopongo le seguenti riflessioni.
1) La letteratura di genere è viva e vegeta nonostante i funerali anticipati di alcuni iettatori.
2) Il pubblico c’è e mostra interesse, nonostante le tentazioni omologatrici della tv dei format.
3) Molti librai sanno poco e nulla di ciò che vendono e si occupano più del registratore di cassa che di cosa hanno sugli scaffali.
4) Il “romanzo sociale” vive solo nelle intenzioni degli scopritori di nuovi mondi, agli scrittori normali basta il mondo che c’è.
5) Il giallo è un meccanismo universale per raccontare storie interessanti: che vi sia il morto o meno, non conta.
6) I lettori non sono fessi e se qualcuno tenta di prenderli per fessi si vendicano fregandosene se sei uno sconosciuto o un bestsellerista.
Giallo splendente
Scusatemi per i sei comandamenti, ma in fondo questo è anche il blog di uno scrittore.