Nel Comasco un padre ha preso a sberle cinque ragazzini che, qualche mese fa, avevano filmato con un telefonino sua figlia, dodicenne, durante un rapporto orale con un coetaneo. Detta così sembra una di quelle storielle che si avvitano nell’inverosimile parola dopo parola, tipo: un muto dice a un sordo che c’è un cieco che li sta spiando. Invece è una vicenda talmente cruda da poter risultare indigesta. Poco importa se – secondo la difesa dei giovani – la ragazzina era consenziente: a dodici anni, specie nel fiorire delle grazie fisiche, si possono avere disorientamenti e incertezze, sono le trappole della natura. Cosa passa nella testa di un padre la cui figlia è rimasta imbrigliata in una simile tela non lo so. Ritengo che tutto sommato abbia reagito secondo una logica non condivisibile ma comprensibile: ceffoni a raffica. Sono le trappole della natura.