La controfigura di Diliberto

Non sono mai stato tenero con Berlusconi. Del resto non mi piace il suo programma politico, non mi piacciono molti uomini del suo partito e della sua coalizione, non mi piace lui come persona.
Ma non mi fa schifo.
E anche se mi facesse schifo non lo direi, come invece ha fatto ieri il segretario dei Comunisti italiani Oliviero Diliberto.
Coi tempi che corrono, questo linguaggio va bandito dalla vita pubblica: lo scrivo a rischio di apparire bacchettone, ripetitivo o, ancor peggio, forzitalioto. Dire di un leader politico che fa schifo equivale a giudicarlo come persona abietta, ignobile, che merita biasimo e riprovazione. Vuol dire additarlo ed esporlo a giudizi che nulla hanno di politico e di civile. Viviamo in un paese dove la violenza non fa fatica a trovare giustificazione in una qualsiasi parola. Se, come dicono, Diliberto è uomo molto colto allora dovrebbe licenziare la sua controfigura.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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