E’ tornato il Grande Fratello. Dico subito che non sono un appassionato di reality show quindi non ho una conoscenza specifica del fenomeno. Però ne ho letto e, soprattutto, ho seguito la sorte di alcuni concorrenti. Come accade per tutti i programmi di successo (abbiamo già esaminato il caso di Sanremo) del Grande Fratello è semplice parlare male: è stupido, diseducativo, volgare, pericoloso e via dicendo tanto per riferire alcuni dei giudizi che ho letto fino a ieri sui giornali. Sarebbe più interessante ignorarlo, se davvero merita almeno un decimo degli aggettivi che ha collezionato. Invece si verifica un singolare cortocircuito in cui il ribrezzo e la passione si intersecano in giudizi estetici che sembrano critiche d’arte, psicologi e starlette fanno a gara a rubarsi il ruolo, voyeur travestono il televisore da mega buco della serratura. Non mi auguro che l’edizione italiana del GF faccia la fine di quella inglese, con fuga di sponsor e il ministro della Cultura che lo bolla come “disgustoso”. Mi auguro che finisca come dovrebbe finire un normale programma televisivo, promosso o bocciato dalla sua stessa qualità. Senza puzza al naso né estremismi.