Il loro giorno più bello

 

sposi a Lazise

Venerdì scorso a Lazise, sul lago di Garda, si celebrava un matrimonio. Niente di che, a parte lo scenario. Manco conoscevamo gli sposi: noi eravamo lì in veste di turisti e, guarda caso, proprio quel giorno si svolgeva una degustazione del bianco di Custoza. Gli sposi giravano per il paese con fotografo da cerimonia al seguito, approfittavano di ogni strapuntino per salire e celebrare dall’alto un giorno particolare, solcavano la piccola folla di turisti interessata a tutto e tutti fuorché a loro.
Ci hanno colpiti.
Lei felice e indipendente rispetto al giudizio degli altri, un volto incorniciato da un diadema e passo leggero a dispetto della statura. Lui, infagottato in un abito stretto e lucido, un viso che raccontava più di quanto avrebbe mai voluto rivelare. Una coppia unica e irripetibile, senza metafore. Li abbiamo visti saltellare tra una strada e l’altra, salutare amici e sconosciuti con la stessa cordialità, cambiare instancabilmente posa, mano nella mano, nel nome di uno scatto degno della cerimonia perfetta. Poi li abbiamo avvicinati, abbiamo chiesto di poter fare una foto, e loro si sono messi a favore di obiettivo: davanti a noi, perfetti sconosciuti, intrusi in un ambito a loro ben conosciuto. Quando ci siamo congedati, loro ci hanno ringraziati. Come se gli avessimo fatto un favore. Felici e confusi. Extraterrestri catapultati sulla Terra. Indecifrabili attori di un amore che confonde, svia, inebria.

(Queste impressioni sono state messe agli atti prima della degustazione)