La Raggi non sapeva nulla. Anzi non sa nulla

In questo titolo di Repubblica.it c’è tutto il grottesco di una politica che si è persa ai confini della realtà. La Raggi non molla perché ha la fiducia di Grillo, cioè di un (bravo) uomo di spettacolo che non ha voce in capitolo su un rappresentante del popolo regolarmente eletto. La fiducia ha un peso a seconda del ruolo di chi la dà. La fiducia di vostro marito o di vostra moglie conta in ambito familiare, ma è ininfluente se vi spostate in assemblea condominiale dove persino il parere del portinaio può avere una rilevanza superiore rispetto a quello di chi vi ama. Ecco, qui si è superato il limite tra fantascienza e verosimiglianza.
Quanto a Romeo, l’uomo più generoso dell’era moderna, c’è già una schiera di simpatizzanti con assicurazioni di motorini e cedole scadute da regolare: questo signore a quanto pare elargisce paccate di euro travestite da polizze a seconda del suo livello di endorfine. Un’occhiata dolce, cinquemila. Un sorriso ammiccante, seimila e cinquecento. Pare la versione politically correct di un Bunga Bunga virtuale dove non si premia l’ancheggiamento o chissà cos’altro, ma il velenose bene (magari via chat).
Infine, la chiosa. Lui dichiara: “È solo stima, non sapeva nulla”. Solo stima chissà. Assoluta certezza sulla seconda frase. Con estensione obbligatoria a molto, molto altro.