Parola di Guido (il post più bello)

Per indole e per mestiere ho i muscoli del cinismo ben allenati. Leggo, digerisco, smaltisco parole (non sempre in quest’ordine) e, soprattutto su Facebook, lascio che sia il mio cuore bonsai a giudicare cosa salvare e cosa no.
Stilo anche una personalissima classifica delle cose peggiori, ma qui ve la risparmio. Perché è del meglio che voglio parlarvi, anzi è il meglio che voglio farvi leggere.
Il post più toccante e delicato che mi sia capitato di leggere negli ultimi mesi è di un ragazzo che ho visto nascere (lui non si ricorda nemmeno chi sono, ma è così che funziona quando si invecchia: la memoria scava nelle menti più decrepite e mette in salvo quelle più giovani).
E’ un fratello che scrive di una sorella che non c’è più, e lo fa con una delicatezza che fa evaporare anche le lacrime. Che sono la cosa più inutile quando ci si vuole concentrare, perché annebbiano quel che deve essere ben visibile: un pensiero, un’occasione, una mancanza.
Per una volta copio e incollo da Facebook. 

di Guido Morello

Il tempo di lettura è di circa due minuti, si tratta di una di quelle storie che potrebbe strappare qualche lacrimuccia, ma oso dire che si tratta di una storia a lieto fine.
“Forse posso fare un riassunto di quello che mi è successo negli ultimi cinque anni, tra i più turbolenti ma anche formativi della mia vita.
La mia vita era per lo più un susseguirsi di serate in discoteca e piccoli quesiti esistenziali le cui risposte mi interessavano relativamente.
Erano riflessioni per verificare che la mia vita non fosse legata soltanto alla ricerca del divertimento.
Il futuro si presentava tranquillo, come il mare all’alba di una bella giornata d’estate. Nulla lasciava presagire che il tempo sarebbe presto cambiato. Continua a leggere Parola di Guido (il post più bello)