Categoria: dubbi
Fatevi un’idea
Ecomafia
Buongiorno e buonasera
Non so se ci avete fatto caso, ma riscuotere un saluto, un augurio o comunque una frase di buon auspicio diventa sempre più difficile. Persino il vecchio “buongiorno” di circostanza che il fruttivendolo vi regalava appena vi avvicinavate si è trasformato in uno sbrigativo “dicaaa”. Il che è un po’ come il salto dei preliminari in amore: prima di fare (o dire) c’è un rito millenario che va celebrato. Qualche anno fa, quando vivevo ancora in appartamento, mi capitò di incazzarmi col portiere dello stabile in cui abitavo. Costui aveva l’abitudine di parlare al telefono in continuazione e non si curava dei condomini che, come me, avevano deciso di ribellarsi al racket delle mance che lui aveva messo su. In pratica se non cacciavi fuori la banconota, lui non ti aiutava a scaricare la spesa dall’auto, ti ignorava quando lo cercavi al citofono, non puliva la tua parte di pianerottolo, non ti avvisava se c’era posta, non ti guardava neanche.
Una mattina, dicevo, decisi di arrabbiarmi con lui. E passandogli davanti gli gridai: “Salutare! Salutare è salutare!”. Sono certo che la “e” accentata sia stata scambiata con una congiunzione e che di conseguenza non sia stata compresa la funzione benefica del saluto.
Infatti lui alzò lo sguardo dal cellulare e mi gelò con un “Buongiorno e buonasera”.
Buon natale a tutti, buon natale e ancora buon natale!
Dignità
Eppure ancora oggi voglio dedicare queste righe all’argomento di cui abbiamo parlato ieri, la situazione dei giornalisti in Italia, con particolare riferimento alle due testimonianze che trovate nei commenti del post qui sotto (quello di ieri). Giovanni e Vincenzo, due precari del mondo dell’informazione, ci hanno raccontato due modi di vivere la loro condizione in queste condizioni. E davanti alle loro parole le mie cose da fare e gli spunti da proporvi mi sembrano piccini e per nulla urgenti. Se avete tempo quindi oggi date un pensiero a tutti i Giovanni e i Vincenzo che combattono con l’arma della dignità contro la spocchia del cretino prezzolato di turno, in qualunque mestiere, ambito, pianeta abbia il demerito di operare.
Che cool!
Guardate bene l’etichetta di questo post: “Dubbi”.
Cool vuol dire che l’aria è irrespirabile e che l’inquinamento è da record italiano?
O che il fatto di aver ospitato la grande contromanifestazione polista dell’Udc dà un certo appeal? E’ cool la parola “rapina” che sul Giornale di Sicilia di ieri (cronaca di Palermo) era ripetuta tre volte nei titoli delle prime due pagine e non per un refuso? Oppure è cool che il padre di un poliziotto assassinato 17 anni fa aspetti ancora di sapere chi è il colpevole e che, in assenza di risposte, dichiari pubblicamente che chiederà notizie alla mafia?
E’ più cool un pub stracolmo o una libreria deserta? Una scuola materna senza riscaldamento o una pista ciclabile spaccaossa?
E’ cool per il sindaco di una città cool essere (e rimanere) in fondo alla classifica nazionale di gradimento stilata dal Sole24 Ore?
Nulla di personale. Solo che vivendo in una città a mia insaputa cool vorrei sapere come vestirmi domani per andare a fare la spesa.
Natale di chi?
Per cominciare
Ora per favore non mi chiedete “perché un blog?”. E’ già complicato trovare la giusta dose di solennità per celebrare un evento del genere senza cadere nel ridicolo: tutto vorrei affrontare fuorché la domanda di cui sopra.
Benvenuti nella mia stanzetta virtuale. Più avanti vi mostrerò quella vera dalla quale vi scrivo (bel panorama e buona compagnia di animali, non tutti domestici). Qui si parla di tutto, il menù della casa è vasto: scrittura, lettura, musica, sport (senza chiedermi tecnicismi), cronaca, tecnologia, politica, vita vissuta e occasioni sprecate. Per sapere chi sono basta leggere la biografia breve, l’altra è tratta da Wikipedia.
Vi lascio con un pensiero che mi frulla in testa. Oggi Prodi è stato contestato al Motorshow da un manipolo di destristi all’esplicito grido di “buffone, abbasso le tasse”. Molto da ridire sull’offesa, nulla sul resto: c’è bisogno di una pattuglia di scalmanati e di un consesso di alto livello culturale come quello del Motorshow per ribadire che le tasse non piacciono a nessuno? Prodi compreso.