Si chiama Tonino e passa la sua vita lavorativa su un anello di dieci chilometri. E’ un autista del bus di Ustica e concilia il mestiere, polsi e caviglie, con la cittadinanza, amicizie e umanità.
Per conoscere e cercare di capire la sua storia bisogna salire sul mezzo comunale che fa il giro dell’isola e pagare un biglietto che nasce scaduto: c’è ancora la stampigliatura di 80 centesimi, ma Tonino ha segnato a penna la cifra tonda e aggiornata, un euro.
Il percorso è obbligato, come quello di qualunque mezzo pubblico, tuttavia c’è sempre occasione di stupirsi per una fermata intermedia o per una lieve deviazione che doni comodità a un compaesano.
Spesso accanto all’autista ci sono dei ragazzi: suo figlio e i suoi amici in un abbozzo di gita, che s’ inventano un ruolo di forestieri.
Quello di Tonino è un piccolo universo mobile di tolleranza: in fondo si sta meglio se le regole sono slabbrate per tutti. Se proprio si dovesse trarre una morale si potrebbe concordare che quando i grandi sistemi combaciano con le piccole logiche, si rischia di vivere meglio.
Ma poi c’è il solito moralista che ti ricorda che i grandi sistemi sono l’orto degli scienziati e le piccole logiche al massimo fanno da pattumiera per la scienza e per chi ci crede.
Ci sono anche i piccoli sistemi e le grandi logiche ma spesso sono nascosti dagli apparati di governo.
A me Tonino fa una simpatia immensa. Perchè, pur non conoscendolo, credo di aver compreso la “tipologia” cui appartiene, e perchè le sempre efficaci parole di Gery sanno prospettare una fetta di mondo migliore, abitata da volti e anime migliori, che aiutano a sconfiggere i temibili attacchi di sconforto.
un bel leggere
Un esempio di logica dell’orticello privato (quasi sempre detestabile e molto italiana) che, in questo caso, corrisponde al bene pubblico.
Bel post, Gery.
L’orto dello scienziato è più abbondante e certamente non lo si puo’ negare ma profuma poco, molto poco.Chi abbia l’ occasione e-o la possibilità di coltivare un pezzettino di terra, anche in vaso, abituerà narici e papille a emozioni ancestrali e dimenticate e gusterà un pizzico di felicità sostenibile.
Gery, scrivi così bene!
Quella delle “regole slabbrate”, quando non nocive al quieto vivere civico, è una delle cose che fa apparire i siciliani “esotici” agli occhi dei continentali, spesso flagellati dal loro stesso rigore.
Chi è così attento alle piccole logiche e affettuoso con chi ne è portatore lo è per ribellarsi ad un padre(educatore) moralista. Detesto i moralisti, sono degli ipocriti!
E la scienza dovrebbe essere strumento a servizio delle piccole logiche. Persone non cavie; soggetti non oggetti.
“Percorso obbligato con lieve deviazione”…amo le deviazioni!