Il ministro Passera rassicura: non ci sarà un’altra manovra, almeno a breve. Dato che si dice “manovra” e si legge “tasse” è confortante constatare un minimo di realismo nell’esponente del governo Monti. In quest’Italia che si è scoperta votata ai sacrifici, infatti, si è arrivati al limite: il ceto medio, quello che le tasse le ha sempre pagate, è candidato in blocco alla retrocessione nel limbo della semipovertà. Chiedere nuove tasse d’ora in poi sarà come accendere un cerino accanto a una miccia. E in un paese di poveri le detonazioni sono molto più pericolose.
Escludere un’altra manovra quindi è una scelta che nulla ha a che fare con la politica e l’economia, ma la pubblica sicurezza.
L’esclusione di un’altra manovra fa anche parte
della strategia cheil governo Monti e singoli ministri stanno ponendo in essere ai fini della captatio benevolentiae delpopolo italiano: un
sottile ricamo ai fini della novazione dell’attuale governo tecnico in governo politico.
Mica sprovveduti i professori.
Si assegni Perlusconi: non ha proprio da staccare
la spina: Il declino dell’ex premier è inziato.
Altri scenari, altri percorsi intentati: una
bella politica.