Il mio amico Giovanni

le-5mila-lireUna banconota da cinquemila lire spezzata in due.
Venticinque anni fa.
Una parte a me, una parte al mio amico Giovanni Caminita. Lui partiva per l’Olanda, inseguiva il suo talento di musicista. Io restavo a Palermo, appendevo la chitarra al chiodo e inseguivo un altro mestiere.
Le due mezze banconote erano il simbolo di un’amicizia eterna.
La mia quota di ricordo cartaceo è andata smarrita non so come, non so quando.
La sua c’è ancora. Ieri me l’ha mandata via e-mail (la vedete sopra) per ricordarmi chi siamo stati e chi siamo ancora.
Confesso che mi sono scese due lacrime.
Grazie, caro Giovanni. Per aver preservato dalla distrazione anche la mia parte di affetto.

P.S.
Giovanni Caminita lavora in Olanda con Marco Borsato, che è un idolo delle folle del suo Paese. Ho a casa un dvd di un suo concerto che farebbe impallidire qualunque cantante italiano per arrangiamenti, coreografie e pubblico.

P.P.S.
Scusatemi per l’uso privatissimo di questo mezzo. Probabilmente chi di voi ha la fortuna di avere amici sinceri (e lontani) capirà.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

14 commenti su “Il mio amico Giovanni”

  1. Ho amici sinceri e vicinissimi. Ma è stato molto bello leggere questo post. Un saluto a Giovanni.

  2. Caro Gery, questo post struggente mi immalinconisce. Purtroppo mi evoca le amicizie spezzate, sfilacciate. Quelle indistruttibili che si sono sgretolate. Quelle che non saranno più.

  3. Anch’io ringrazio Giovanni: per avermi fatto conoscere e apprezzare Marco Borsato e il suo modo spettacolare di fare musica.
    Sono ufficialmente una vostra fan (“Symphonica in rosso” è entusiasmante)!
    Il prossimo concerto mi piacerebbe vederlo dal vivo, però.

  4. Racconti come questo, che testimoniano realtà infrangibili e vere, sono cose, tra le altre poche al mondo, per cui davvero vale la pena credere, sognare, investire, spendersi…ed esserci, senza riserve. Grazie a te e a Giovanni. Un’immagine così lieve, pulita, ma fortissima, non può che suscitare ammirazione e gioia. E da qui saluto i miei, per sempre insostituibili, amici. Uno vicino, due lontane.

  5. Sono una pessima amica, mi distraggo facilmente dalle cose che meriterebbero attenzione (magari non per me) e nel nome di una sincerità immarcescibile sono capace di dire cose atroci. Ma sembrano frequentarmi con piacere.
    Una delle mie amiche più care vive all’estero. Continuo a pensare che il nostro profondo e sempre vivo legame si nutra anche di questa lontananza; proprio come un amore idealizzato nel tempo sopravvive alle difficoltà che sarebbero evidenti in una “convivenza”.

  6. Mi sono imbattuta in una definizione che forse data la mia non più giovanissima età fa sì che un brivido mi percorra la schiena. L’espressione è “intimità digitale”.
    Un modo virtuale per eludere le relazioni autentiche (amicizia inclusa) tristemente reale, oggi. Mi sento felicemente antica.

  7. C’ho ripensato, mi sento un pò sola, corro a iscrivermi su facebook, magari ne nasce qualche “simpatia” virtuale. A volte quelle reali deludono…

  8. Ho sempre avuto il sospetto che l’amicizia venga sopravvalutata. Come gli studi universitari, a morte o avere il … lungo. Noi esseri umani esaltiamo i luoghi comuni per sfuggire dalla scarsa originalità della nostra vita. Ecco perchè l’amicizia viene rappresentata con patti di sangue, lealtà eterne, e addirittura mitizzata come una variante dell’amore, più profonda del banale affetto di coppia. Eppure non dev’essere un vincolo tanto solido, se l’elenco degli amici perduti è sempre più lungo di quelli conservati……………
    .
    L’amicizia mi è sempre parsa un cerino che è meglio spegnere prima di bruciarsi le dita, eppure quell’estate non avrei potuto concepire le giornalte senza Blas, senza Claudio, Senza Raul. I miei amici.

    “Quattro amici” di David Trueba
    Feltrinelli

  9. Li invidio. Devo cominciare a tenerlo anch’io!
    Hai frequentatori di un certo livello (me escluso naturalmente)

  10. @c. Disarmante il tuo disincanto. Di chi ha forte desiderio di essere incantata.

  11. Posso dire che conosco i nomi Giovanni Caminita e Marco Borsato? Giovanni ha avuto pure l’onore di cantare con Marco nel 2006, in un medley live in italiano, Cose della vita di Eros Ramazzotti… e sì, Marco è un grande, di voce e pure di concerti!

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