Da Càceres a Casar de Càceres
Vi faccio una domanda: se doveste scegliere tra 30 chilometri col fresco e 15 con 40 gradi cosa fareste? È esclusa la risposta: starei a casa, sennò che ci stiamo a fare qua… Vi do un altro elemento per decidere: la resistenza alla fatica si sviluppa con l’allenamento, ma siete sicuri che ci sia un allenamento per il caldo?
Oddio, ho fatto una domanda e per inquadrarla bene l’ho inscatolata in un’altra domanda. Vabbè lasciamo perdere. Vi dico direttamente come la penso io: molto meglio i 30 chilometri.
Alla luce di ciò è intuibile pensare che i 13 chilometri scarsi di oggi tra Càceres a Casar de Càceres abbiano pesato su quell’insieme traballante di ossa, muscoli e articolazioni che mi mantiere deambulante in posizione eretta quanto una maratona. In questi giorni due sono stati i combattimenti più duri – escludendo le martellate del sole ovviamente – quello contro le mosche e quello contro le ragnatele.
Per le prime ho fatto ricorso a uno spray repellente (fondamentalmente nei confronti dell’uomo, specie se sudato e cosparso di crema protezione seimila per la quale il produttore dovrebbe inserire nella confezione una pratica cazzuola). L’ho spruzzato dappertutto, persino sullo zaino e sulle scarpe. Mi mancava solo l’atto estremo tipo quello di Fantozzi che, prima di uscire con la signorina Silvani, faceva un uso non consono dell’acqua di colonia. Tutto inutile: le mosche hanno continuato a fare il loro mestiere di mosche, sospetto addirittura con maggior soddisfazione.
Le ragnatele invece sono per me una novità. A parte il messaggio che ci tramandano e cioé che da lì non passa nessuno da un po’ di tempo, è quello che ti lasciano addosso la vera prova di ardimento. Strada facendo infatti mi sono ritrovato con tutta una serie di trofei appesi tra braccia e gambe, tipo albero di Natale. Non sto a specificare – la puntata di oggi mi pare che stia venendo fuori un po’ troppo pulp – però credo che se i ragni dell’Estremadura si coalizzassero, potrebbero venire stasera a prendermi a casa e farmi un culo così.
Da domani per un paio di giorni devierò leggermente dal percorso perché non ho trovato strutture ricettive libere che siano almeno un gradino superiore rispetto al livello topaia. Vi tengo aggiornati, se sfuggo alla vendetta dei ragni.
10 – continua
Carissimo,
Anche le mosche lungo il Cammino sono allenate. Ormai, vedono il traballante camminatore super-spruzzato come noi vediamo un piatto “piccante”: risalta i sapori.