Una pietra su Di Pietro

Berlusconi è stato aggredito a Milano.
Emilio Fede ha già scovato il mandante: Antonio Di Pietro. “Non troverà più spazio su questo telegiornale”, ha detto al Tg4 delle 19.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

67 commenti su “Una pietra su Di Pietro”

  1. @contessa: cara contessa, allora anche la Bindi. E chiunque, dell’opposizione, non metta la fascia da lutto al braccio. E apriti cielo quando metterà mano alla matita un Vauro.
    Sa, tornando per un istante ai se e ai ma, io invece penso che le prevedibili reazioni della maggioranza sarebbero arrivate lo stesso, con o senza Di Pietro. La statuetta sarebbe bastata e avanzata; anzi, con lucido cinismo le dico che è stata una specie di manna, una volta constatato che non aveva prodotto danni irreparabili. Un esempio? Pare che in queste ultime ore i presunti mandanti morali del tiratore di Duomi si stiano moltiplicando. Non più soltanto Di Pietro.
    Si è fatto il nome di P. F. Casini.
    Si è tirata in ballo l’anonima folla di contestatori di B. sulla strada di ritorno, dato che il Tartaglia si è risolto a dire che sono stati quei “no”, a fulminarlo sulla via di Damasco, quelle voci diaboliche lo hanno indotto a scagliare la Madunina.
    Ah, ed Ezio Mauro è stato accusato di ipocrisia, perché tra i mandanti morali ci hanno insaccato anche Repubblica (c’era bisogno di dirlo?).
    Insomma, rendiamoci conto che non stiamo parlando di persone “normali”, ma di pubblicitari della politica.
    Prepariamoci dunque a veder sparire la parola “opposizione”. Si parlerà di sobillatori delle Madunine. Ecco l’assist vero. Se lo sono subito creati da soli, i “creativi” del Pdl, su azione di un demente.
    Io taccio volentieri (e tra poco non sarà una fatica tacere, chissà che non saremo costretti a farlo), anche perché l’argomento mi ha stufato e disgustato, come ho detto.
    Ma non mi illudo che al reame di Berlusconi siano disposti a seguire l’esempio. Anzi, l’immagine di quella faccia insanguinata – che muove alla compassione e all’indignazione, sono d’accordo, non vorrei essere frainteso su questo – tanto continuerà a sconvolgerli che ce la serviranno per pranzo e cena. Sarà la nuova Sindone.
    Vedremo nei prossimi giorni.

  2. @la contessa: Ezio Mauro doveva scrivere quello che ha scritto. E sottolineo “doveva”. Altrimenti il Pdl e i suoi simpatizzanti avrebbero imputato l’aggressione di ieri al suo giornale (come in realtà stanno comunque facendo, perché sono “fradici”, come si dice a Palermo), alla campagna antiberlusconiana che ha condotto e alla sinistra in genere. E’ da tutta la giornata che i compari di Berlusconi attribuiscono proprio alla sinistra il gesto di quel tizio che invece è risultato essere solo un uomo instabile di mente. Io non credo affatto che sia la sinistra ad aver esacerbato gli animi, ma Berlusconi stesso, con la sua ego-follia e con il suo agire solo pro domo sua, che ha esasperato tutti coloro che non sono soggiogati da lui e dalle sue min**iate. Ferma restando la mia assoluta condanna di ogni violenza (a maggior ragione su un anziano, che è debole di per sé), credo che Di Pietro e la Bindi (che la violenza l’hanno stigmatizzata comunque e con forza) siano stati gli unici oppositori non ipocriti.

  3. @cacciatorino e @Abbattiamo: Sappiamo tutti benissimo che l’assist se lo sarebbero forniti da soli, proprio per questo credo che le dichiarazioni di Di Pietro e della Bindi siano state l’ennesimo autogoal. Ma non potevano evitare, almeno in questo momento?
    Proprio stamattina parlando col mio augusto compagno, dicevo che Monsieur B oltre a essere un incredibile esperto di Marketing (vedi reazione post-duomata in faccia), è anche spudoratamente fortunato. Due denti rotti valgono diversi punti nei sondaggi sul gradimento del Premier.
    L’ipocrisia non c’entra: la politica è prima di tutto strategia (ahimè). E’ questo il grande problema di questa opposizione: non c’è mai uno straccio di strategia, solo immane tristezza o imbarazzanti reazioni di pancia.

  4. Su questo siamo d’accordo. Anche perché io, confesso, Di Pietro e la Bindi manco li ascolto più.

  5. @la contessa: che la politica sia anche strategia, concordo appieno. Ma che c’è un’ondata di ipocrisia soffocante non me lo leva nessuno dalla testa. Ieri c’era gente in giro che stappava champagne. E parlo di comuni cittadini. Figuriamoci gli oppositori politici. Però oggi, tranne la Bindi e Di Pietro, tutti hanno l’aria da sepolcri imbiancati. Rivoltante.

  6. Però mettiamoci anche nei panni della Bindi (difficile, d’accordo ma sforziamoci). Nello specifico, quando Berlu le disse che era più bella che intelligente. Voi credete che se Rosy avesse avuto a portata di mano un duometto di Milano non sarebbe stata tentata dall’usarlo?
    Ma questa, come dice l’Hitchcock nostrano, è un’altra storia.
    Più che alla Passione della Boralevi mi fa pensare alle avventure dell’uomo ombra.

  7. Come sempre, quando la realtà supera la mia modesta fantasia. E me le fa girare.

  8. @il cacciatorino: Casini e l’udc non hanno mai assunto posizioni antiberlusconiane,anzi hanno sempre contestato quei fronti tenuti insieme dall’unico collante dell’odio comune verso un avversario che è visto come un nemico.
    Le dichiarazioni politiche dei giorni scorsi erano una provocazione in risposta ad altra provocazione fatta da Berlusconi che,nonostante 100deputati di maggioranza in più, minaccia elezioni se non si approvano le sue leggi para-condanna.
    Nonostante la pacatezza di sempre,paradossalmente in queste ore viene additato tra i mandanti morali dell’aggressione,è incredibile ed allucinante.
    Oggi più che mai invece risulta chiara la condanna senza condizioni fatta da Casini rispetto a questi sentimenti di odio verso l’avversario politico, che possono inavvertitamente sobillare la follia di qualcuno, sfociando in gesti violenti come quello di ieri sera.
    Poi, permettetemi però di dire, non bisogna dimenticare che Berlusconi è un uomo di settantatre anni,un nonno e un padre,l’aggressione è contro un uomo,non contro un simbolo astratto da abbattere.

  9. Quel sangue sul volto deve per lo meno farci riflettere. Indipendendemente da maligni ed ironici commenti ci si deve rendere conto che minare alla base la possibilita’ di un confronto civile e democratico provochera’ gravi danni sia sul piano interno che su quello dei rapporti internazionali.Le parole dell’ex poliz iotto,dell’ex magistrato d’assalto dell’ex ministro che gestisce il suo partito!! come una propia azienda risultano la nota piu’ dolente e grave di una giornata da dimenticare.Come scriveva oggi in un editoriale Enzo Cirillo lo stato attuale della politica in italia si fa piu’ complicata.Chi puntava e punta a distruggere Berlusconi raccogliera’ frutti amari:l’inevitabile radicalizzazione delle scelte politicoistituzionali e dell’azione di governo comportera’ infatti conseguenze penose sia per le riforme che per l’opposizione condannata a restare sempre piu’ ai margini.

  10. @giusicilia: nessuno dimentica che Berlusconi è un anziano. Io per prima l’ho rimarcato. E questo rende l’atto violento ancora più esecrabile.
    Ma che sia anziano è un fatto, che sia un sant’uomo, come lo dipingono nel post-trauma, è una bestemmia.

  11. Attenzione, credo che quanto accaduto ponga seri, serissimi, spunti di riflessione. Archiviamo subito l’aspetto della condanna: non c’è nulla da dire. E’ stato il gesto di uno psicolabile, un malato di mente in cura da dieci anni. Un evento forse prevedibile, forse evitabile (a proposito, COMPLIMENTI agli uomini della scorta e della sicurezza). Molto peggio se l’autore dell’aggressione avesse agito spinto da spirito di contrapposizione politica e ideologica. Archiviato il gesto del folle, restano aperte diverse questioni. Una su tutte: le reazioni e i commenti sono generalmente diretti ad evidenziare come quanto accaduto sia frutto comunque di una campagna d’odio indirizzata contro il presidente del Consiglio. Forse è così, forse in un altro contesto socio-politico il matto non avrebbe sentito le “voci” e identificato nel Premier il “demone” da abbattere. Sarebbe una considerazione assolutamente condivisibile se ad agire, ripeto, fosse stato un militante spinto da ideologia politica. Così, per fortuna, non è stato. Segno, questo, che nel nostro Paese la contrapposizione politica resta sul piano della dialettica, anche con toni “forti”, “esasperati”, a volte fin troppo “accesi”, ma mai improntati all’istigazione delinquenziale. Resto convinto che quello di ieri sera resti l’atto di un pazzo, che nulla ha a che vedere con la politica. In questo contesto ritengo assolutamente fuori luogo le considerazioni fatte dagli esponenti del centrodestra (Bossi e Bondi su tutti) e da Antonio Di Pietro e Rosy Bindi. Tuttavia, mi chiedo, perchè Di Pietro e la Bindi, pur nella condanna del gesto, hanno evidenziato con toni e sfumature diverse, che la responsabilità di quanto accaduto sia da ascrivere proprio ai comportamenti del Premier? E perchè, dall’altra parte, Bossi e Bondi parlano di terrorismo e campagna d’odio? Non è l’atto di un folle? Che c’entrano terrorismo, campagna d’odio, atmosfera creata dal Premier? E’ ancora possibile, in questo Paese, discutere serenamente, in tempi e sedi appropriate, su quanto accade senza rischiare di essere “linciati” od etichettati come “pro” o “contro”? E’ possibile, ed utile, cercare di capire perchè accade ciò che accade? E’ possibile affermare che fino a quando ci sono Costituzione e leggi, l’azione di tutti, e sottolineo TUTTI, deve essere espletata nel rispetto di queste leggi? Si tratta di leggi vecchie? Farraginose? Ormai fuori dal tempo? Bene, si decida di cambiarle con il concorso di tutti. Ma fino a quando queste leggi ci saranno, TUTTI siamo chiamati a rispettarle. E nessun commento, nessuna considerazione potrà mai prescindere da questo aspetto. Altrimenti è anarchia!!!!! Credo che si possa essere d’accordo con il concetto espresso oggi dal direttore di un quotidiano: la libertà di dispiegare le proprie idee coincide con la libertà dei nostri avversari di criticarle. Questo spazio di libertà si chiama democrazia: difendiamola.

  12. Intanto Cicchitto ci fa sapere che Travaglio sarebbe un “terrorista mediatico”. Alla faccia dei toni distesi. Ormai siamo al toto-responsabile morale della duomata in faccia.
    Era prevedibile. Se solo ci fosse un po’ di senso del ridicolo generalizzato, a salvarci…

  13. E l’arcangelo Cicchitto, sguainata la spada de foco, scese all’Odeon. Trovati Travaglio, Santoro, Spataro, Ingroia, i giornalisti de la Repubblica-L’espresso, del Fatto e di Annozero, e altri quattro Blogger e militanti di FB, riuniti in assemblea non autorizzata tuonò:
    “Cos’è questa ammucchiata immonda, fuori da questo paradiso. Sarete bulgarizzati, i vostri giornali non verranno più stampati. Parlerete con dolore e vi guadagnerete Libero e Fede con sudore.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *