Cammarata e l’imprevisto annunciato

Diego Cammarata

Per cominciare, un dato di cronaca, quasi epidermico. Tale Cammarata Diego ieri non ha stimato opportuno presentarsi davanti a una telecamera o a un microfono per dare la sua versione dei fatti sul caso sollevato da Stefania Petyx di Striscia la notizia. Un caso di cui Palermo ha discusso, discute e, spero, discuterà fino a quando tutto non sarà chiarito.
Il sindaco ha fatto scrivere però due comunicati stampa. Li ho letti con attenzione e ne ho dedotto qualcosa che rimanda a un’immagine abbastanza singolare dei personaggi e degli scenari.
Purtroppo l’argomentazione non è brevissima e serve un po’ di pazienza.

L’attesa
Cammarata Diego attende quasi diciassette ore per replicare alle accuse di Striscia. I casi sono due: o ha avuto ben altro da fare, oppure ha dovuto studiare a lungo una risposta. Accantonata la prima ipotesi per motivi che malignità mi imporrebbe di definire ontologici, ma che prudenza mi suggerisce di identificare come plausibili (ieri mattina non risultavano gravosi impegni ufficiali per il primo cittadino di Palermo), resta la seconda possibilità.
Il sindaco ha studiato una risposta. E, applicandosi, ne ha partorite addirittura due: come vedremo l’una diversa dall’altra.

Il primo comunicato
Il primo comunicato, pilatescamente, si apre con un rinvio ad altre responsabilità: “La barca in oggetto è di proprietà dei miei figli”. Puntualizzazione inutile e anzi controproducente, dal momento che lo stesso Cammarata Diego ammette due righe dopo di avere la “piena disponibilità” dell’imbarcazione. Se ufficialmente un bene non è tuo ma ne godi apertamente, che senso ha dire che ufficialmente il bene non è tuo ma ne godi apertamente? Non è meglio saltare l’argomento, specie se di mezzo ci sono i tuoi figli?
Poi arriva il riferimento a Franco Alioto, il catalizzatore dello scandalo: “Conosco il signor Alioto Franco da molto tempo e si è occupato occasionalmente e fino a ieri, di verificare che la barca sia in ordine”.
Cammarata Diego non può negare il rapporto con l’impiegato della Gesip e si preoccupa di puntualizzare che le sue mansioni private, Alioto Franco le ha svolte fino a ieri, cioè fino a lunedì 21 settembre, giornata di nubifragio. Memorizzate questo dettaglio.
Più avanti Cammarata Diego spiega che, ormai nè lui nè i suoi figli hanno il tempo di usare la barca, che è stata messa in vendita la “scorsa estate” (si presume l’estate 2008).
Ora, sarebbe interessante sapere a che ora di lunedì 21 il marinaio è andato a controllare lo yacht del sindaco. E varrebbe la pena di riflettere anche sul perché Cammarata Diego si preoccupa di specificare che le prestazioni del marinaio sono state svolte fino a ieri. Forse perché teme che le telecamere di Striscia abbiano ripreso il povero Alioto al lavoro, anche di lunedì, sulla sua barca abbandonata, magari in orario di servizio? O forse perché il rapporto “occasionale” nasconde in realtà una consuetudine che vincola il sindaco a fissare un limite temporale estremo (fino a ieri è il confine più vicino con la svolta imposta dal servizio di Stefania Petyx) che non gli procuri altri imbarazzi?

Il secondo comunicato
Il secondo comunicato cambia tono. Il bersaglio diventa l’impiegato della Gesip. Ma anche qui c’è un’acrobazia logica. Il sindaco infatti scrive di aver utilizzato, quest’estate, la barca solo nei fine settimana (due), “periodo durante il quale il signor Alioto è libero da impegni di lavoro”. Ok, nel weekend il povero dipendente della Gesip arrotonda lo stipendio.
Poco più avanti però, Cammarata Diego afferma di aver “chiesto a Gesip di accertare con prontezza e rapidità lo stato di servizio del signor Alioto”.
Che bisogno c’è di un simile atto ispettivo se le occasioni in cui il marinaio ha prestato il suo servizio sono cosi rare? Due weekend di navigazione, una barca che si muove poco: non sono un esperto di queste cose, però non mi pare che ci sia necessità di una persona a tempo pieno in un simile contesto.
Improvvisamente il sindaco non ha più fiducia nel suo uomo di fiducia. Eppure tra lupi di mare bastava un’occhiata per intendersi sul da farsi: “Per mantenere questa barca ci vogliono uno/due/tre/quattro pomeriggi alla settimana”. Invece tutto è confuso, rarefatto, come una mezza verità. O come un’ombra di menzogna.
“Conosco Alioto Franco da molto tempo”, scrive Cammarata Diego. Però chiede ai suoi avvocati di valutare la possibilità di denunciarlo.
Lui, che è avvocato cassazionista, chiede ad altri avvocati di sapere cosa farebbe un avvocato al posto suo. Complimenti.

Esiti
In cuor mio ho già un’idea di come finirà. E si accettano scommesse. Lo scenario del sacrificio è pronto. Un indifendibile debole, probabilmente reo di qualche leggerezza, pagherà al posto di un indifendibile forte. E’ una legge di natura.
E’ purtroppo quello che – perdonatemi l’ossimoro – potrebbe definirsi come un imprevisto annunciato.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

36 commenti su “Cammarata e l’imprevisto annunciato”

  1. E che cavolo! Bastava aprire un conto corrente all’estero e non ci sarebbe stato alcun problema.
    Tutto sanato e condonato. Il sindaco i suoi barcaioli dovrebbe sceglierli più “creativi” o almeno pagargli un corso di “finanza d’altura” tra quelli tenuti da Brunetta e Tremonti (a spese nostre)

  2. L’indifendibile debole diventerà il capro espiatorio, magari verrà licenziato dalla gesip così potrà essere assunto a tempo pieno sulla barca del figlio del sindaco (sempre che nel frattempo non venga “venduta” al cugino/zio/nipote/fratello/parente generico del sindaco)

  3. E complimenti (oltre che per la completezza di informazioni) anche per lo stile narrativo… quasi quasi ci si potrebbe scrivere un libro su queste indagini!!!

  4. Ad essere ottimisti, due uomini vivono queste ultime ore con una certa apprensione, diciamo, poggiano le terga su un cuscino spinoso. La donna è tornata alla carica con un nuovo servizio trasmesso ieri sera. La strategia del sindaco è stata: Offeso sono, io con quella non ci parlo.
    L’altro,il barcaiolo spicciafaccende, sente tutto il mondo girargli attorno, e talvolta, remargli contro. Ieri sera hanno trasmesso altri incresciosi fotogrammi dell’inchiesta. E se ce ne fossero ancora? E se anche stasera??? A volte percepisce di essergli caduto dal cuore. Che non potrà più essere il suo uomo di fiducia. Forse. O forse se la caverà. Tutto dipende da una donna con la cerata gialla e il suo striminzito cane.
    Il servizio ha suscitata grande clamore. E’ stato riportato dalla stampa farabutta. Su Facebook si firmano petizioni per cacciarli via. C’è chi promuove cortei con sacchetti di munnizza da depositare in un certo cassonetto.
    In questo blog, qualcuno scriveva che la bolla dell’indignazione popolare si sarebbe sgonfiata presto…auguriamoci di no. Forse a tenere alta l’attenzione, questa volta ci aiuta Striscia.

  5. Penso questo:
    come tutti sapete la “vicenda Cammarata”, è senza dubbio la discussione del momento in città. Non nascondo un leggera confusione in un momento dove Palermo andrebbe realmente amministrata, lo scandalo Amia, l’aumento della Tarsu, l’emergenza abitativa, le famose ZTL sono stati e sono sicuramente alcuni dei problemi che hanno indebolito l’immagine politica del primo cittadino, poi… bang ci si è messa pure “Striscia la notizia” con l’ottima Stefani Petix ha sparare l’ultimo colpo in canna disponibile…Andiamo per ordine, Scandalo AMIA
    Il tracollo di Amia s.p.a. si deve, in parte, al fatto che da anni (Amministrazione ORLANDO prima, CAMMARATA poi) viene usata dal Comune come un ammortizzatore sociale, in pratica si assume personale in più del necessario (come i 900 precari di amia esse emme assunti in un solo colpo o lo scandalo dei parenti di politici e notabili etc.) Il costo di questo personale manda in tilt il bilancio della società. Automaticamente se ne sono viste e dette di tutti i colori. Invece di condannare i responsabili di questo crac che si fà??? Si pensa di attuare il rincaro della tassa dei rifiuti del 30 per cento, annunciato dal sindaco Diego Cammarata come «sacrificio inevitabile» per salvare l´Amia, ciò porterebbe la TARSU a crescere del 105 per cento in soli tre anni. Un primo cittadino che bisogna dirlo, male sta amministrando la città di Palermo, con questi gravi errori sta cancellando tutto quello che di buono aveva fatto nel suo precedente mandato. I quartieri della città sono abbandonati, resiste soltanto il salotto di Palermo, Cruillas, Mondello, Borgo Nuovo, Brancaccio e tanti altri soffrono di problemi che con dedizione, presenza, voglia di fare sarebbero stati risolti pure da TOPOLINO!!!!
    Bisogna amare questa città fino in fondo, i proclami sotto elezioni li conosciamo tutti, certi di noi li hanno anche fatti per accattivarsi le simpatie degli elettori, ma al momento dell’AZIONE bisogna agire.
    Siamo stati presi per il “COOL” da tutti, possiamo vantarci di dire che a Palermo è possibile fare scinautico con l’acqua fognaria in mezzo la strada, siamo stati presi per il “COOL” in quanto abbiamo un Palazzetto dello Sport che cade a pezzi perchè qualcuno non si è ricordato che bisognava riscuotere i soldini dell’assicurazione,ci prendono per il “COOL” perchè abbiamo la munnizza che non viene raccolta poichè non ci sono abbastanza mezzi per far lavorare i migliai di dipendenti assunti in precedenza….potrei continuare nel “COOLLIZZARCI”….La gogna mediatica di questi giorni, comunque ha fatto, secondo molti affondare la barca. Il servizio dell’ottima Stefania Petyx ha creato molta indignazione e sdegno, ci siamo sentiti un pò tutti offesi e schifiati, parliamo tanto di legalità, ricordiamo glie eroi Borsellino e Falcone, si fa tanto per far capire ai CIOVANI (citazioni Chiambrettiana) che bisogna essere correti e poi il Primo cittadino o chi per lui, ci regalano queste perle di vita….Poi non capisco, io vorrei difenderlo fino in fondo, anche perchè l’ho votato e l’ho fatto votare, ma perchè non ha replicato in tv Sindaco?? Perchè???
    Beh che c’è da aggiungere, penso di essermi anche un pò trattenuto, ma determinate cose andavano dette anche se io, o altri amici facciamo parte dello stessa coalizione del Sindaco era giusto dire qualcosa, far capire che c’è un limite per tutto e tutti. Speriamo bene

    W PALERMO
    e SANTA ROSALIA!

  6. La domanda è semplice e allo stesso tempo ingenua: perché il signore di sopra ha votato Cammarata? Tra un po’ il sindaco cool andrà via a furor di popolo (e di Micciché). Scommettiamo che il signore di cui sopra voterà per il candidato sindaco della destra?

  7. @gianni allegra: chi ha votato l’attuale sindaco sicuramente voterà nuovamente la destra, a prescindere da chi è il candidato… il problema non sta nel fatto che si voti a destra o a sinistra, tanto qualsiasi sindaco arrivi commetterà degli errori, addosserà le proprie mancanze al governo precedente e così via nel circolo vizioso che caratterizza tutta la politica.
    e noi palermitani sommersi dalla munnizza…

  8. c’è specificato nel post, ho votato cammarata perche nel mandato precedente aveva rispettato molte promesse fatte, e poi l’alternativa era il sindaco Orlando???non mi sembrava giusto tornare ad un orrendo passato…

  9. Urge consegna del silenzio. Cap^ta l’antifona: la destra prepara il nuovo sindaco. Per favore, non mischiamo destra e sinistra come fossero la stessa cosa, per favore.

  10. @pirsimona: mi rifiuto categoricamente di omologare destra e sinistra. Ci mancherebbe altro.

  11. Fuor di polemica e per pura curiosità: “Ha mantenuto le promesse fatte” è un’affermazione che mi pare opinabile. Forse per qualcuno sarà così, ma per quanto mi riguarda non ha mantenuto un bel niente. Anche perché, a oggi, non conosco nemmeno la natura di queste promesse. Di che parliamo? Del tram? Della metropolitana? Del Castello a mare? Ripeto, non è polemica, la mia è ignoranza. Se qualcuno più informato di me fosse così gentile da elencare le suddette promesse mantenute, gliene sarei grato.
    Orlando? D’accordo: ha commesso molti errori e non di poco conto (non ultimi, il sprofondare nel solipsismo politico e l’aver avviato il meccanismo infernale dei precari) però un distinguo, almeno sul piano dell’intelligenza, della cultura e dell’attivismo lo farei, rispetto a un Cammarata. Un episodio su tutti: l’intuizione di rivalutare il centro storico dal punto di vista del commercio e della ristorazione, agevolando concessioni e permessi ai residenti, è stata un’idea semplice, economica ma geniale. Magari non sempre riuscita, ma io ricordo cos’era Palermo per i turisti e i giovani, sul piano della vita culturale prima della svolta Orlando: il nulla. Quindi continuo ad ammirare certe trovate fuori dagli schemi e a lento rilascio, di cui ancora beneficiamo. E poi, a un sindaco che fa cattiva mostra di sé con la propria assenza, preferisco un presenzialista compulsivo come Orlando.

  12. Credo che l’unica priorità in questo momento sia quella di costringere alle dimissioni quel tale Cammarata Diego. Per favore, non perdiamo di vista l’obiettivo colorando politicamente quella che è diventata un’emergenza civica.
    Voglio pensare, credere e sperare che chiunque sia il prossimo, farà meglio di questo sindaco.

  13. @Contessa: cara, se dipendesse dal 99% della gente di questo blog, credo che tale Cammarata Diego sarebbe già lontano non da Palazzo delle Aquile, ma da qualunque edificio palermitano che abbia l’aspetto di un ufficio pubblico. Purtroppo non abbiamo altro potere che la libera espressione delle opinioni. Che non è poco, ma nemmeno tanto.

  14. Un dubbio: ma se saltasse fuori che il muzzunar… pardon, il mozzo è comunista? Direi che tutto quadrerebbe, non ci sarebbe bisogno di agitarsi tant… Ooops! Non vorrei aver suggerito a Cammarata una dritta per il prossimo comunicato stampa (fra diciassette ore).

  15. Ieri non vi sarà sfuggito, spero, un particolare inquietante di Striscia, nel servizio n.2 su Cammarata. Si riportava il testo di un articolo della rivista “I love Sicilia” di qualche tempo fa in cui Cammarata spiegava candidamente in un’intervista (in tempi non sospetti e non barcaioli) che la prima persona a cui telefona ogni mattina è “Franco”, per farsi “preparare da mangiare a casa”. E quel Franco è proprio Franco Alioto – anche se sul giornale il sindaco non fa cognomi – dato che è marinaio, ha lo stesso soprannome di Alioto ed è originario della medesima borgata palermitana. Ne deduco che sono anni che Alioto è utilizzato abusivamente da Cammarata come suo tuttofare. Altro che qualche ora di assenza dalla Gesip a sua insaputa.
    Basta con le bugie, sindaco! Molto meglio dimettersi.

  16. @abbattiamo: infatti! E non è sfuggito neanche al sindaco e ai suoi autori, tant’è che Alioto ha dichiarato a Repubblica che il suo amico, tale Cammarata Diego, ogni tanto gli “faceva un regalo” per ripagarlo dei servigi occasionalmente resi.

  17. Finché la barca va, lasciala andare.
    Basta, però.
    Talè, Cammarata Diego: ora ‘u tagghiamu stu palluni.

  18. come dire: e se il vero sindaco di Palermo fosse sempre stato Franco? Mi pareva strano che fosse Diego…

  19. @Gery: maestro, ma nella foto che hai messo Diego è contento perché ha appena affittato la barca?

  20. L’ho presa a ridere sul mio blog, ma non per questo sottovaluto la serietà della situazione: qui se non si va alle dimissioni subito, si rischia di passare dalla padella alla brace: un mio amico mi ha fatto notare che i topi fuggono dalle navi che affondano lentamente, e passando di rottame in rottame raggiungono altre navi. Simili personaggi li ritroveremmo comunque. Bisogna battere il ferro finchè è caldo.

  21. “Tale Cammarata Diego”… mi sembra impressionante, fulminante. Credo non ci sia di peggio (o di meglio) per sminuzzare una persona…Obiettivamente, se qualcuno dicesse di me “tale Cardinale Jana”, caro sindaco, mi verrebbe voglia di suicidarmi! Saluti da una marsalese inorridita…
    Per gli amici virtuali, invece, un caro abbraccio.

  22. Perché sono con Diego Cammarata.
    Perché penso che dopo gli anni neri Palermo sia risorta. Ed è sempre più rosa.
    Perchè la notte, quando torno a casa e nelle strade non c’è illuminazione ho la possibilità di vedere le stelle e questo prima era impensabile.
    Perché quando piove posso mettere le infradito per andare al lavoro.
    Perché apro i giornali nazionali e tutti i giornalisti parlano di Palermo.
    Perché questa storia della barca, del disoccupato e della pasta calata ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, l’integrità morale, la totale estraneità e la correttezza del primo cittadino. E’ chiaro che qualcuno sta cercando di farlo dimettere. E’ chiarissimo.
    Io stimo il sindaco e lo voterei mille volte ancora. Lascio questa testimonianza perché non sono come gli infami che dicono le cose e non hanno il coraggio di scriverlo.
    Roberto Torta
    Clinica psichiatrica di Pescara,
    addì 24 settembre 2009

  23. Non confondiamo destra e sinistra?
    Il centro storico di Palermo era più bello quando era fatiscente, sporco, pieno di picari e di guitti. Adesso è infestato da borghesucci che hanno cacciato il popolo dai quartieri storici. Fino agli anni ottanta giravi da una qualsiasi traversa di via Ruggero o di via Maqueda e c’era una realtà magmatica e tentacolare, lubrica e cazzuta: odore di munnizza fermentante, facce tagliate, luci rosse dietro tende socchiuse, nomi improbabili di donne (Deborah, Natascia…) scritte col carbone sui muri rugosi. Tutto era baudeleriano e onirico; i suoni delle parole erano quelli gutturali e involuti, ultima eco del mondo arabo, no questa babilonia effeminata di “a” e di “e” aperte e sdolcinate.
    Orlando è sempre stato e sarà sempre un democristiano, nè più nè meno di suo padre Orlando Cascio (dal quale non ha mai preso ufficialmente le distanze), di Cammarata, e di tutti gli altri, di destra o di sinistra che siano. Ognuno pensa solo alla sua fottuta arrampicata sociale. Nessuno pensa mai ai bisogni veri della povera gente.
    Gli altri dirigenti del Pd?
    Gracolici? esaltante no?
    Sono un qualunquista certo, certo: certo.
    Perchè non parlate di contenuti invece che rincorrere i gossip ( il gossip è la chiacchiera, il “si dice” ( Si-man), robetta da figli di papà) che non interessano chi ha bisogno di lavorare e di mangiare?
    La sinistra di oggi è radical chic, salottiera: del tutto omologa alla destra di cui è ancella, come una povera tata.

  24. perchè non si parla anche delle responsabilità del direttore della gesip “amico di Diego” Palazzolo che ha permesso tutto ciò e adesso fa finta di non sapere nulla? si vocifera di una lauta ricompensa 300.000 per lo skipper che verrà licenziato, un dipendente.

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