Renzi e il timone dei desideri comuni

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In un Paese sfibrato dalle promesse a vuoto e rimbecillito da decenni di politici imbonitori che non erano né politici né imbonitori ma solo truffaldi di quart’ordine, Matteo Renzi ha un’occasione unica: ridare senso alle parole. E lui che ne maneggia di semplici e ruffiane, può riuscire nell’impresa a patto di mantenere saldo il timone dei desideri comuni.
La politica come la conosciamo in Italia ha sempre giocato con le pulsioni del desiderio condiviso. Tutti sognano ricchezza, salute, felicità e tutti i precedenti governi hanno promesso prosperità e salvezza gratis. In realtà sappiamo, da cittadini del mondo, che per avere una minima patente di attendibilità bisognerebbe dire innanzitutto a cosa si dovrà rinunciare per ottenere quel che si è promesso: ad esempio, meno spese militari e più mostre e concerti pubblici; oppure meno tasse e più servizi sanitari a pagamento.
Qualche anno fa ci fu uno che, qui da noi, promise addirittura di abolire il cancro ancor prima dell’Imu. E non si era che a un piccolo capitolo del grande libro dei sogni non già irrealizzabili, bensì improponibili. Eppure gli credettero.
Le cazzate da noi hanno un effetto anestetico, ma solo se sono enormi. Non perdoniamo le inezie, siamo inflessibili sugli strafalcioni lessicali, ma quando si tratta di immense mistificazioni tipo quella della crisi che non c’è , tutti lì ad annuire, a lasciarsi sedurre dal fascino della panzana stratosferica. Perché se questa intercetta il desiderio comune, scatta una sorta di moratoria della buona creanza.
Ed ecco Renzi. A parte le riforme e la necessità di rimuovere le macerie sociali di un Paese che vive un’infinita sfilza di day after, il nuovo premier ha il dovere di dire innanzitutto cosa non potrà fare. La plausibilità di un progetto politico che si rispetti ruota attorno al perno di parole congrue. Non più sogni che nascondono incubi, non più padroni che si fingono operai. Ma concetti semplici per capire se siamo vivi o morti, se puntiamo alla sopravvivenza o se confidiamo ciecamente nella resurrezione.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

5 commenti su “Renzi e il timone dei desideri comuni”

  1. A me pare che si tratta solo di propaganda elettorale in vista delle prossime elezioni del parlamento europeo, il primo – molto probabilmente – a maggioranza anti-europeista. Il premier Letta era ormai sfibrato e fiaccato dall’incapacità del suo governo di agire perché ostaggio di una maggioranza inventata dal Presidente della Repubblica. Il disgusto della politica sta crescendo a vista d’occhio fra la gente. Il M5S rappresenta la “minacci” di intercettare questo malessere proprio in vista delle elezioni europee che in fondo, nel sentire comune, non contano niente e rappresentano una buona occasione per alzare la voce senza alcun rischio reale per il Paese. Bene, Renzi(e) rappresenterebbe il migliore possibile antidoto per neutralizzare proprio quella parte dell’elettorato disgustato e indeciso (oltre il 40%!) che si orienterebbe verso il M5S. Come avrebbe detto Eduardo: “la nuttata ha da passare” e questo si è detto il Presidente napoletano. Non ci resta che aspettare il risultato delle Europee e poi vedremo che fine farà Renzie! Potrà sempre presentare la nuova “ruota della fortuna” a Canale5!

  2. Pensavo, sbagliando, che l’epoca dei comici toscani fosse finalmente finita. E pensavo anche che di Bruto che pugnalano i Cesare indifesi e anche un po’ fessi, la Storia non ne serbasse ancora. Messo provvisoriamente da parte il grande pifferaio di Hamelin, eccone pronto un altro con centinaia di migliaia di ratti acefali pronti a seguirlo. Non vedo altra salvezza se non l’emigrazione in “terre assai luntane”.

  3. E intanto: “Roma, 26 feb. (TMNews) – Per Daniela Santanchè “Renzi è un misto tra Mussolini e Grillo. Non lo vedo come un nemico, ma come un avversario, perché se è vero che vuole fare tutte quelle riforme io non posso non votare sì” ha dichiarato intervenendo a “L’aria che tira” su La7.”

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