Se i vescovi muovono le terga

C’è un Paese che marcisce per il malgoverno. Ci sono fabbriche che chiudono e aziende che licenziano. C’è un livello di scontro istituzionale appena al di sotto dello scontro fisico, dell’arma bianca, del morso in testa come al polpo. C’è una leadership politica che promuove la forma rispetto alla sostanza e sarebbe già ottima cosa se non si trattasse della mera forma fisica, al netto degli interventi di chirurgia plastica. C’è un premier che ha bisogno di andare in piazza contro l’opposizione per sentirsi legittimato. C’è un’opposizione che non riesce ad approfittare del fatto che il premier ha bisogno di un coro, due saltelli, una discoteca in una piazza di vecchi che fanno i giovani, un simil-giuramento di Pontida per rianimarsi. C’è una nazione in cui gli intellettuali fanno le veline e viceversa. C’è persino un sentimento, l’amore, che è stato degradato a vantaggio di una coalizione: il partito dell’amore. Come se fosse un format, come in virtù di un copyright.
Con questi scenari i vescovi per cosa muovono le loro terga, in vista di una competizione elettorale?
Per l’aborto.
Come dire, cerchiamo nelle saccocce altrui per evitare che qualcuno ispezioni le nostre. Oppure, rifugiamoci in un classico per non esprimere un giudizio sull’attualità.
Quant’è brutta questa Chiesa. Quant’è vecchia, senza peraltro mostrare i vantaggi dell’anzianità. Quant’è distante dagli uomini di buona volontà.
Mi piace immaginare che il Dio in cui credo sia incazzato come un capitano durante un ammutinamento. Barra a dritta e arma in mano.
Comunque vadano le cose, io sarò con lui e non con quegli altri.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

4 commenti su “Se i vescovi muovono le terga”

  1. Condivido pienamente.
    Bellissimo post Maestro.

    Sul “muovere le terga” mi astengo dall’illustrare i miei pensieri. Per non parlare del “cercare nelle saccocce”.

  2. peraltro mi chiedo cosa voglia dire “votare contro l’aborto”.
    quale partito in Italia si propone di abrogare la 194? nessuno, mi risulta. allora una frase come quella non mi pare significhi nulla.
    che grande tristezza

  3. Complimenti, magistrale fotografia del nostro Paese, Città del Vaticano compresa,con la sua incapacità di leggere gli uomini,di comprendere la diversità tra un omicida ed un separato,di valorizzare il ruolo delle donne nella Chiesa,di saper perdonare fuori così come sono tanto pronti a farlo dentro,e non cogliere la necessità di tornare tra la gente come i Francescani e tra i giovani come i Salesiani,ormai in via di estinzione…ci manca chi nella Chiesa sappia prendere posizioni scomode a tutela di valori veri e non di privilegi e prebende. Per questo,contrariamente a te Gery,non mi dispiace la dichiarazione dei Vescovi sull’aborto,so che è un tema etico delicato a fronte di tanti problemi concreti di tanti,però apprezzo che escano ufficialmente allo scoperto prima delle elezioni e facciano un appello serio al voto attento rispetto alla difesa della vita; in altri tempi prima del voto li ho visti silenziosi,in qualche modo accondiscendenti verso tutti,ecumenici…e poi alla resa dei conti,i soliti noti rimangono i soli a tutelare i valori cristiani nelle sedi istituzionali,per cui plaudo al coraggio di quell’appello e auspico se ne facciano di più e su più temi,magari poi chi vince le elezioni gli toglierà il buono scuola e qualche finanziamento di restauro,ma almeno avranno responsabilizzato quanti sono sensibili al loro richiamo,perché sui temi etici non è indifferente chi vince,ormai è evidente a tutti,pure a Loro

  4. …Perchè qui, in questo blog…io trovo ristoro e voce per i miei pensieri. Tutti. E parole per sfamarmi, e coraggio per placarmi…Grandissimo Gery.

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