Si respira meglio

Bravi, bravi, bravi!

P.S.
Credo che se qualcuno di noi fosse stato il sindaco di Palermo, sarebbe stato in mezzo a quei ragazzi a cantare, ballare, incitare. Solo che il sindaco di Palermo non è uno di noi.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

22 commenti su “Si respira meglio”

  1. Onore al merito del lavoro fatto dalle forze dell’ordine, però guardando questo video rimango basita per i coretti da stadio delle persone che si trovavano fuori la questura, come se l’arresto del boss fosse paragonabile ad una partita di calcio, e per l’atteggiamento da super-eroi dei poliziotti incappucciati.
    Mi chiedo se questo è un atteggiamento che gente come loro dovrebbe tenere: non hanno fatto qualcosa di sovrannanturale, hanno fatto solo il loro lavoro. Sarà stata l’adrenalina? In ogni caso c’è un contegno per ogni situazione e questo incitamento della folla mi è sembrato forzato, superfluo, arrogante

  2. Non sono assolutamente d’accordo, cara Pirsimona. L’arresto di un mafioso va celebrato sempre e quei poliziotti non fanno un mestiere qualunque, rischiano la vita per pochi euro.
    Quindi se dipendesse da me organizzerei una festa in piazza Politeama per ogni boss che finisce in manette.

  3. @pirisimona: nemmeno io sono d’accordo con te. Questi sono gli unici momenti in cui festeggiare anche chiassosamente è legittimo e del tutto giustificato. Specie da parte dei poliziotti che hanno rischiato la pelle per pochi euro e da parte di chi – grazie al cielo – li sostiene, in una città che è ancora in gran parte soggiogata da Cosa nostra. Chi è contro la mafia deve anche urlarlo, quando l’occasione lo consente. Se ieri non fossi stata poco bene, sarei andata anche io alla Mobile a fare festa.

  4. Prendere un boss in quest’isola sfiora il sovrannaturale. Specialmente con i mezzi sempre più esigui che hanno questi ragazzi (da noi chi governa è occupato ad attaccare i magistrati e distribuire tagli a destra e a manca, salvo poi registrare i blitz come trionfi del governo stesso, in primis) e la forza di volontà titanica che mettono nel loro lavoro. Quindi, l’esultanza mi sembra più che giustificata. E’ il minimo. Io farei di peggio.

  5. Sono d’accordo sulla liceità dell’esultanza in un’occasione come questa, occasione che ci ricorda che qualche volta lo Stato è ancora presente a Palermo (lo Stato, non i rappresentanti – con la “r” volutamente minuscola – della città); non sono invece d’accordo sul modo di manifestare questa esultanza, che mi riporta ahinoi al peggiore tifo da stadio cui ormai siamo assuefatti ma che, non lo dimentichiamo, è spesso manifestazione di “odio” verso l’avversario di turno.

  6. Cito Arnaldo Capezzuto, giornalista napoletano pluriminacciato e pluriaggredito dalla camorra, con cui chiacchierai qualche mese fa: “A Napoli, come a Palermo, ogni volta che arrestano un superlatitante c’è un gran casino fuori dalla Squadra Mobile o dalla Caserma dei Carbinieri. Ma sai qual è la differenza? A Palermo lo fanno i ragazzi di Addiopizzo, a Napoli le donne di camorra per minacciare forze dell’ordine e giornalisti…”. Pur vivendo tutto ciò a distanza, forse non ci si rende conto di come Palermo, poco a poco, stia diventando un esempio. Al di là di qualsiasi galateo dell’esultanza…

  7. Chiederemo ai ragazzi della catturandi di organizzare un table à té con sushi davanti alla questura, al prossimo super-arresto. Magari Diego si presenta. Urlando “viva Palermo e santa Rosalia”. Al quinto gin tonic.

  8. chi non salta un mafioso è… è! Chi non salta un mafioso è… è!

    (Sono decisamente entrata in clima pre-derby. San Sirigu, prega per noi)

  9. Gery, sono d’accordo sul fatto che un arresto del genere non debba passare inosservato e che debba invece essere riconosciuto il lavoro dei poliziotti che da chissà quanto tempo sono stati dietro a questo latitante per poterlo cogliere in flagrante al momento giusto.
    E’ ovvio provare orgoglio nei confronti di un’operazione del genere, però questo orgoglio a mio avviso non deve fare discostare queste persone dall’umiltà. Forse il mio giudizio è fuorviato dal fatto che in questo periodo si parla tanto dell’uccisione di Cucchi e del dubbio comportamento (ancora da dimostrare però) dei suoi “carcerieri” e tutto questo mi fa semplicemente pensare all’abuso di potere che certuni, solo per il fatto di portare un distintivo, vantano nei confronti di tutti coloro che questo distintivo non ce l’hanno. Questi poliziotti non avrebbero avuto bisogno di incitare la gente per avere la loro approvazione e, dal canto loro, le persone che stavano sotto la finestra non avrebbero avuto bisogno di urlarlo, perchè la loro presenza parlava chiaro.

    Abbattiamo, chi è contro la mafia non deve solo urlarlo bensì agire; secondo me sono le piccole azioni giornaliere che ognuno di noi può fare anche in silenzio quelle che possono piano piano corrodere una mentalità mafiosa.

  10. @pirisimona: uno degli uomini che ieri ha arrestato Raccuglia è amico mio. So io quanto era contento ed emozionato ieri pomeriggio, quando mi ha telefonato appena risalito in macchina dopo il blitz. Era contento soprattutto perché certe cose loro riescono a farle a dispetto dei mezzi e dei soldi scarsissimi. Quindi per questi poliziotti – quelli perbene, non quelli che picchiano e ammazzano Cucchi o Federico Aldrovandi – la gente che esulta per il loro lavoro è balsamo, e li ripaga di molti sacrifici e rischi non remunerati. Tanto per dirne una: è da un anno che sono senza straordinari pagati, ma gli straordinari continuano a farli lo stesso. Come ieri, per Raccuglia. Io esulto eccome per poliziotti così. E dico sempre grazie.

  11. Una operazione della squadra catturandi costa meno di qualsiasi altra “operazione di pace” o di propaganda politica. Almeno in questo caso, non ci sono morti e presidenti che toccano le bare come per scaramanzia,o politici che si avvicendano sulle salme come avvoltoi per poi brandire un pezzo di carne a chi osa alzare la voce. Almeno in questo caso, come per le precedenti azioni della squadra mobile, sono tutti vivi e vittoriosi. Anzi, adesso metto fuori la bandiera e stappo una bottiglia. Viva l’Italia.

  12. C’è un tempo per tutto, o almeno così si dice. C’è dunque un tempo per la compunzione e per l’aplomb e c’è un tempo per manifestare la gioia, o meglio il sollievo. Non vivo a Palermo e tra un po’ non vivrò più in Sicilia, ma se ieri fossi stato in città forse due saltelli sotto la questura li avrei fatti anch’io. Con discrezione

  13. @pirsimonia: scrivi: “Questi poliziotti non avrebbero avuto bisogno di incitare la gente per avere la loro approvazione e, dal canto loro, le persone che stavano sotto la finestra non avrebbero avuto bisogno di urlarlo, perchè la loro presenza parlava chiaro”.
    Be’, credo che in Sicilia le urla di quel genere servano, eccome. Dopo anni di silenzio. Per una volta, dopo aver visto quello che succede a Napoli – lì, come dice giustamente Bar, le urla (di odio) sono tutte per i poliziotti e in difesa dei camorristi – sono orgoglioso delle sorprese che può riservare la parte sana di quest’isola. E sono anche più felice che una parte sana ci sia e non sia costretta al silenzio. Quanto alle quotidiane, piccole, silenziose azioni antimafia, credo che tutti quelli che mettono bocca e faccia in questo blog ne compiano. Anzi, ne sono certo.

  14. Resta la domanda, fondamentale, di Gery: dov’era il sindaco? Azioni dignitose mai, eh?

  15. Dov’era il sindaco?! Perché c’è un sindaco a palermo? Io ero convinta che ci fosse una racchetta e un Martini

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