Il nucleare tra verdi e Verdini

Umberto Veronesi ha accettato di guidare l’Agenzia per la sicurezza del nucleare. E nel Pd, di cui Veronesi è senatore, scoppia un casino. In pratica gli si contesta una scelta che sarebbe in controtendenza con una parte del partito.
Del nucleare abbiamo già parlato e credo che l’argomento sia uno tra quelli in cui le opinioni contano quanto i fatti. Non mi permetto di giudicare le prime, però sui secondi ho qualcosa da dire, con riferimento alla scelta di Veronesi.

Lo scienziato è tra i più illustri del panorama mondiale quindi mi fido più di lui che di altri quando si parla di salute. E per di più è un oncologo, mica un proctologo (con tutto il rispetto per i proctologi e per il loro raggio d’azione).
L’alternativa, se avesse rinunciato, sarebbe stata un Verdini o un altro amico degli amici, un coordinatore di partito, un portaborse con la laurea breve in fisioterapia, o una ex miss dalle tette atomiche (ma non radioattive).
Infine, i tempi di realizzazione delle grandi opere in Italia sono il migliore antidoto contro l’allarmismo nucleare. Quando le centrali saranno pronte, dopo la realizzazione del Ponte sullo Stretto, la chiusura dei lavori sulla Salerno-Reggio Calabria, la ricostruzione de L’Aquila e l’istituzione di carceri speciali per i magistrati non allineati, l’umanità sarà estinta. E a Veronesi, che è un meraviglioso vegetariano immortale, toccherà solo tirare giù la saracinesca di un’Agenzia che per secoli non ha avuto di cosa occuparsi.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

3 commenti su “Il nucleare tra verdi e Verdini”

  1. La cosa veramente inspiegabile e’ che di questo argomento si debba interessare un grande scienziato molto avanti negli anni.Mentre i giovani o mostrano disinteresse o si lasciano trascinare da arcaiche posizioni politiche.Ben vengano le iniziative lungimiranti tipo diPalermo che dovrebbero stimolare sane dibattiti su argomenti moderni tipo ponte di Messina.

  2. Sì, sono d’accordo. Ben venga un esperto qualificato, a maggior ragione se d’opposizione e quindi super partes, piuttosto che un qualsiasi signor nessuno.

    Però una riflessione sul nucleare vorrei farla. Pur essendo di sinistra non riesco ad accettare il dogma che il nucleare non va bene punto. Anche perché se l’alternativa è mantenere le attuali centrali, vedi Termini o Milazzo, beh, forse è il caso di riflettere su cosa abbia maggior impatto sull’ambiente.

    ps dico questo senza aver letto il tuo precedente post, che adesso vado a vedere. Magari ripeto un concetto che hai espresso lì.

  3. E’ una scelta corretta. Chi meglio di un esperto oncologo può riparare i danni causati dal nucleare? “Curare è meglio che prevenire”.
    Dei danni ambientali invece se ne occuperà la Prestigiacomo

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