Il Comune che brilla per indecisionismo

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Un estratto dall’articolo di oggi su La Repubblica.

Pensavo fosse amore invece era una esse. Esse di sperimentazione. La Favorita, di cui il sindaco Orlando si dice grande estimatore, riapre al traffico nei fine settimana poiché l’esperimento di pedonalizzazione è stato dichiarato concluso. Il provvedimento della giunta, tipico caso di decisione presa a tentoni, ha subito vari rimaneggiamenti che probabilmente coincidono con le fasi umorali dei suoi estensori: prima indicava una fascia oraria, poi un’altra, prima prevedeva un corredo di manifestazioni, poi no. Il verde di tutti e la terra di nessuno. Una corsia aperta, l’altra chiusa.
Esse di socchiusa. Continua a leggere Il Comune che brilla per indecisionismo

Amministrare a metà

Un estratto dall’articolo di oggi su La Repubblica.
E’ la “maledizione della metà.” Se il Comune di Palermo annunciasse, chessò, un giorno di pizza gratis per tutti, state sicuri che la metà dei palermitani rimarrebbe digiuna. E non si tratta di errori di valutazione come qualche maligno vorrebbe insinuare, ma di iatture, di convergenze astrali, di equivoci o, addirittura, di sabotaggi. L’assessore alla mobilità Giusto Catania aveva promesso che domenica scorsa la Favorita sarebbe stata finalmente chiusa al traffico. Truppe di cittadini, attirati dal miraggio di “una giornata di cultura e sport” si sono precipitane a piedi all’ingresso principale, quello di piazza Leoni ma hanno rischiato di essere arrotate. Perché non avevano fatto i conti con la maledizione: Favorita mezza chiusa al traffico e mezza aperta ai cittadini. Continua a leggere Amministrare a metà

Lettera a Babbo Natale (sulla mia città)

babbo natale palermoUn estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Caro Babbo Natale,
lo so, sono grandicello per le letterine di Natale, ma io quest’anno un regalo te lo devo proprio chiedere. E non si tratta di un bene materiale né, visti i tempi che corrono, di un trattamento di favore. No, si tratta di risposte.
Perché solo tu, caro Babbo Natale, puoi spiegarmi gli arcani di una città come Palermo in cui si sopravvive solo se si è ben consci che la contraddizione è la regola del vero. Continua a leggere Lettera a Babbo Natale (sulla mia città)

L’imbarazzante maratona simbolo di una città

maratona di palermo
Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Al quarantesimo chilometro l’atleta sfinito cerca di passare dall’ingresso di villa Niscemi non per sfizio, ma per regolamento. E infatti quello slalom tra bambini e signore che oziano tranquillamente sbarrandogli la strada, tra un commesso comunale sfumacchiante e una moto catarrosa che quasi lo investe, non lo fa per un capriccio domenicale. No, lui tenta di farsi largo perché quello è il suo percorso di gara, lui è un runner e sta correndo la maratona, anche se intorno nessuno se ne accorge. Eppure proprio davanti al cancello della villa c’è un grande cartello che testimonia che quello è il chilometro numero 40, il più faticoso, il più doloroso per un atleta che consuma suole, muscoli e  adrenalina da 3 ore e mezza. Accade alla maratona di Palermo, una manifestazione che è ormai la magica sintesi di questa città: sole, voglia di (soprav)vivere e pessima organizzazione.
Dentro lo stadio delle Palme, dove c’è il traguardo, gioia e colori. Fuori, dove c’è la città, clacson e bestemmie. Continua a leggere L’imbarazzante maratona simbolo di una città

La maratona-farsa di Palermo

Il fotomontaggio di Giuseppe Giglio per diPalermo.it
Il fotomontaggio di Giuseppe Giglio per diPalermo.it

Della maratona-farsa di Palermo avevo scritto qualche giorno fa, oggi Giacinto Pipitone su diPalermo torna sull’argomento. Aggiungendo un dettaglio non di poco conto: se uno la “mezza” non la finirà entro due ore e mezza, potrà essere tranquillamente arrotato dalle auto. Questo dice il regolamento. Speriamo che dalla farsa non si passi alla tragedia.

Quella voglia matta di Put

Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Le grandi aspettative sono spesso il preludio di grandi delusioni. Il Piano urbano del traffico era molto atteso dai palermitani poiché sembrava non esistere attività terrena le cui sorti non dipendessero da quell’acronimo dal suono impertinente, il Put. Dalle zone blu ai gazebo dei ristoranti, dalle piste ciclabili alle isole pedonali, c’era un muro su cui ci si schiantava non appena si chiedeva una decisione, un aggiornamento, una briciola di notizia.
Tutto dipendeva dal Put. Continua a leggere Quella voglia matta di Put

L’incubo della movida del sabato sera

Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

L’altra sera a piazza Marina ho provato lo choc di un tuffo nella movida più selvaggia e maleodorante della città. Non ho scuse, non ero lì per ragioni che attengono a questo articolo, ma semplicemente perché in un momento di relax le mie difese civico-immunitarie sono andate a picco. Passeggiando per le vie del centro mi sono spinto, incoscientemente, sino alla piazza in questione e quel che ho visto sono purtroppo cose che voi umani cittadini potete immaginare, con tutto il rispetto per i raggi B presso le porte di Tannhäuser che sono nulla al confronto col casino di porta Felice.

Continua a leggere L’incubo della movida del sabato sera

Il parco fatto apposta per chi lo odia

rifiuti favorita palermo

Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Ogni volta che si parla di chiusura alle auto del parco della Favorita c’è una sorta di sollevazione popolare che si concreta in una domanda angosciata: come si fa col traffico per Mondello?
E l’aspetto grottesco del problema è tutto nella domanda, mica nella risposta.
Il fatto è che, da decenni, un parco e una riserva naturale meravigliosi sono attraversati da auto, camion, pullman e altri mezzi inquinanti senza che ci sia un moto di indignazione degno di conseguenze, perché è un sottile nastro di asfalto e non un immenso polmone verde il vero bene pubblico da salvaguardare. Quei tre chilometri e passa di strada che, da un cancello all’altro della Real Tenuta, consentono ai palermitani di arrivare a Mondello in tempo per godersi un bell’incolonnamento di auto vista mare, sono preziosi. Ed è inutile cercare di argomentare che Mondello è raggiungibile da molte altre strade, che esistono i mezzi pubblici (i quali andrebbero comunque potenziati), che se si fanno quattro passi l’infarto non è garantito: chiudere la Favorita risulta ancora un atto talmente pericoloso per l’ordine pubblico che il corteo dei manifestanti Gesip più agguerriti è uno sciame di mosche al confronto. La crociata di clacson e bestemmie col suo fragore di sgommate e carburatori incatarrati, terrorizza assessori e sindaci di ogni tempo più di una sollevazione di piazza: lo si è visto nelle rarissime volte in cui il parco è rimasto chiuso per poche ore, magari a causa di un’inopinata maratona o di una sediziosa adunata di ciclisti. Continua a leggere Il parco fatto apposta per chi lo odia

#pocoinclinealperdono?

Alcuni perfidi amici hanno coniato per me l’hashtag #pocoinclinealperdono a causa di alcune presunte spigolosità del mio carattere. A loro ho pensato, ieri, dopo che in bici ho rischiato di essere travolto da un’auto, il cui conducente mi aveva tagliato la strada mentre era impegnato in una conversazione telefonica.
L’impatto è stato evitato per qualche centimetro (alla faccia di chi dice che nella vita i centimetri non contano) e la vera sorpresa non è stata trovarmi ancora in sella sano e salvo, ma dover consolare l’aspirante investitore. Il quale, scusandosi e scusandosi ancora, ha avuto un mezzo collasso per l’emozione di non avermi ucciso.
Scena finale: io in tenuta da biker, sudato e stanco, ho passato la mia borraccia al tizio in camicia e cravatta accasciato sul sedile della sua auto con aria condizionata.
Ommm.

Il traffico

Sono in un Paese in cui il traffico stradale è un’emergenza (altro che Johnny Stecchino), in cui ci sono i metal detector all’ingresso degli alberghi, in cui se nomini Berlusconi tutti ti sorridono soddisfatti. Ovviamente non è l’Italia.