Una giornata uggiosa (per lui)

Ieri Cesare Battisti ha dovuto incassare il primo sì per la sua estradizione in Italia.

L’uomo che truffò Osama bin Laden

Sapevate che la difesa aerea degli Stati Uniti, anche volendo, non avrebbe potuto far nulla per evitare i morti dell’11 settembre 2001?
Sapevate che di Al-Quaeda, ufficialmente fondata e operante dal 1988, i servizi segreti americani non seppero nulla fino al 1996, nonostante gli attentati contro basi e cittadini statunitensi in mezzo mondo?
Sapevate che la rivelazione arrivò da un “pentito” che aveva truffato Osama bin Laden?

Ieri mi sono imbattuto in questo e-book e non l’ho mollato sino alla fine. Se avete tempo e voglia, dateci un’occhiata.

Armi e bagagli

8

28-02-1976: tentato omicidio.
15-12-1976: tentato omicidio; violazione disposizioni sul controllo delle armi.
23-12-1976: violazione della normativa su armi, munizioni, aggressivi chimici e congegni micidiali.
30-12- 1976: ricettazione continuata.
09-01-1977: tentato omicidio; violazione delle disposizioni sul controllo delle armi.
08-02-1977: detenzione illegale di armi e munizioni; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
25-05-1977: detenzione illegale di armi e munizioni.
30-12-1977: detenzione illegale di armi e munizioni; danneggiamento.
31-12-1977: porto illegale di armi continuato.
04-01-1978: porto illegale di armi continuato.
28-02-1978: omicidio; tentato omicidio; violazione delle norme sul controllo delle armi; ricettazione
05-03-1978: rapina; ricettazione; furto.
06-03-1978: tentato omicidio; rapina; ricettazione.
08-05-1978: abbandono di posto da parte di un militare di guardia.
09-05-1978: furto militare continuato.
30-06-1978: furto continuato.
03-07-1978: rapina; porto illegale di armi.
24-11-1978: rapina.
26-12-1978: rapina; violenza privata; violazione di domicilio; detenzione illegale di armi e munizioni.
09-01-1979: incendio; lesione personale continuata; detenzione illegale di armi e munizioni (Radio Città Futura)
08-02-1979: rapina, detenzione illegale di armi e munizioni.
15-03-1979: rapina; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi, detenzione illegale di armi e munizioni; ricettazione.
marzo 1979: violazione delle norme sul controllo delle armi.
16-06-1979: strage; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi (sezione PCI Esquilino).
19-06-1979: ricettazione continuata.
27-11-1979: rapina (Chase Manhattan Bank); detenzione illegale di armi e munizioni; ricettazione.
05-12-1979: ricettazione continuata; violazione delle norme sulle armi, munizioni, aggressivi chimici e congegni micidiali.
11-12-1979: rapina; ricettazione; detenzione illegale di armi e munizioni.
17-12-1979: omicidio; detenzione illegale di armi e munizioni; detenzione abusiva di armi; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
1980: rapina, detenzione illegale di armi e munizioni.
06-02-1980: attentato per finalità terroristiche o eversive; rapina; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi; porto illegale di armi; omicidio.
28-02-1980: rapina; porto illegale di armi; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi; sostituzione di persona.
07-03-1980: rapina; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
30-03-1980: rapina; detenzione illegale di armi e munizioni; porto illegale di armi; lesioni personali; ricettazione.
aprile 1980: violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
28-05-1980: attentato per finalità terroristiche o di eversione; violazione delle norme sul controllo di armi, munizioni e esplosivi; rapina; porto illegale di armi; furto; tentata rapina; omicidio.
23-06-1980: omicidio.
10-07-1980: violazione della disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope; detenzione abusiva di armi.
31-07-1980: contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione.
02-08-1980: strage; omicidio; lesione personale; attentato a impianti di pubblica utilità; formazione di banda armata.
05-08-1980: rapina; danneggiamento; porto illegale di armi; furto continuato; occultamento di atti veri; ricettazione; falsità materiale.
settembre 1980: falsità materiale.
09-09-1980: omicidio; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
22-09-1980: attentato per finalità terroristiche o di eversione; lesione personale; occultamento di atti veri; ricettazione; rapina; porto illegale di armi.
20-09-1980: rapina; detenzione illegale di armi e munizioni.
21-09-1980: rapina; detenzione illegale di armi e munizioni.
23-09-1980: furto.
19-10-1980: ricettazione.
22-10-1980: ricettazione; violazione del controllo delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
29-10-1980: violenza privata continuata; falsità materiale.
13-11-1980: rapina; resistenza a un pubblico ufficiale; ricettazione; porto illegale di armi; falsità materiale; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
26-11-1980: detenzione illegale di armi e munizioni.
19-12-1980: rapina; violazione di domicilio; sequestro di persona; ricettazione, violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
05-02-1981: omicidio; furto; detenzione illegale di armi e munizioni; associazione per delinquere; falsità materiale; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
18-02-1983: tentata evasione; lesione personale continuata.
09-05-1985: calunnia.

Questo è il curriculum vitae di Giuseppe Valerio (detto Giusva) Fioravanti, a cura dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Naturalmente Fioravanti è oggi un uomo libero.

Anche i repubblichini nel loro piccolo…

tremaglia-repubblicada Repubblica.it

Ancora tu

battisti

A proposito di Cesare Battisti

Ci sono casi in cui la virtù letteraria diventa vizio. E ciò accade quando un criminale svela il suo lato intellettuale e di successo.
Cesare Battisti, terrorista condannato in via definitiva per quattro omicidi commessi in Italia negli anni Settanta, ha ottenuto la protezione del Brasile (dopo quella, fondamentale, della Francia) che ci ha anzi additati come fessi, retrogradi, incivili ma che ci ha evitato, almeno per ora, il gesto dell’ombrello.
La difesa istituzionale di un assassino ha molte chiavi di lettura, soprattutto in questo caso. Per brevità, ne voglio prendere in considerazione una sola: quella che conduce (o parte?) dall’ignoranza.
Nel 2004, un giornalista del settimanale Marianne, dopo aver scritto che la condanna di Battisti era stata emessa “per fatti non commessi”, confessò a Panorama “di sapere ben poco del dossier giudiziario di Battisti”. Nello stesso periodo Erri De Luca scrisse (sempre sui giornali francesi) che Battisti apparteneva a una “generazione di vinti”, saltando a piè pari la considerazione che il tizio in questione faceva parte in realtà di un sodalizio di criminali. Costoro, con acrobazie illecite ed evasioni, si erano sottratti al destino che madre natura, religione, buona politica e norme civili hanno in calendario per chi ha una colpa: espiare la pena.
Il terrorismo ha fatto in Italia quasi 350 morti e circa 750 feriti (cifre dell’Associazione vittime del terrorismo). Le pallottole sono di piombo e, anche se accompagnate da una citazione filosofica, da una frase di Bernard-Henri Lévy o da una semplice preghiera, generalmente uccidono. Gli ideali non sono né giubbotto antiproiettile né lasciapassare.
Non era stata dichiarata una guerra negli anni Settanta: che senso ha parlare quindi di vinti?
Chi ha voglia di approfondire le radici di un certo atteggiamento francese – perché è dalla Francia che parte il caso Battisti – si documenti sulla dottrina Mitterand che ammetteva l’asilo per i terroristi italiani purché rinunciassero alla lotta armata. Il cardine di tale linea di pensiero (ineluttabilmente politica) era la certezza che in Italia non fossero possibili processi giusti. Una generalizzazione che fa a pugni con la statistica: come dire che tutti i terroristi subiscono ingiustizie nel nostro Paese e nessuna corte giudiziaria azzecca un verdetto che ben si abbini a una Raclette e a un bicchiere di Bordeaux.
L’intellettuale Battisti, autore di decine di volumi (mi dicono ben scritti), secondo quest’ottica inaccettabile, non può che essere innocente. Il mondo della cultura è il peggiore tribunale che si possa incontrare. Perché inventa intoccabili nel nome del corporativismo.
No, no e no.
Nel cielo dell’arte, le nuvole non si spostano per avere un’ombra di comodo.

La cenere di New York e quella di Kabul

Che gioco è quello in cui, alla fine, tutti perdono? E’ la domanda – banale quanto volete – che mi ronza in testa da qualche anno, dopo la strage dell’11 settembre 2001. Da allora, ad ogni anniversario, le due parti fanno, a modo loro, bilanci trionfali. Da un lato il progressivo annientamento degli “Stati canaglia”, dall’altro una continua pressione (anche psicologica e mediatica) su Bush e il suo “popolo di infedeli”.
Ci sono ancora molti dubbi su ciò che accadde la mattina di sei anni fa nei cieli d’America, i più sorvegliati al mondo. Non riesco ad avere un’idea precisa degli scenari, perché mi sono ingozzato di ogni tipo di documento, articolo, video, fanzine, pizzino sull’argomento. Posso solo riferire ciò che la pelle trasmette, perché a quella devo limitarmi: sotto c’è la carne, e in questa storia la carne brucia tra le macerie.
Il popolo Usa ha dimostrato una coesione degna della sua tradizione (non antica, peraltro). Nei momenti difficili, tutti col Presidente, sempre. Poi gli si faranno le pulci.
Le bombe intelligenti perdono punti nella scala del QI anche se a lanciarle è un premio nobel. Figuriamoci se le tira un coglione.
La guerra preventiva è un segno di onnipotenza che genera orfani preventivi, fame preventiva, vendette preventive.
Alcuni giornali, all’indomani delle stragi, scrissero: “Siamo tutti americani”. Dalle mie parti, per cultura, siamo più arabi che americani. Non lesiniamo aiuti e solidarietà, non abbiamo pulsioni da kamikaze. E soprattutto se vogliamo fare il pieno di benzina, ci affianchiamo con l’auto e paghiamo, non occupiamo militarmente tutto il quartiere per prenderci il distributore.
L’11 settembre è una buona occasione per riflettere sulle vittime senza colore. A Manatthan come a Kabul, la cenere è grigia.