Culture

Sul nuovo sito del Secolo d’Italia, un esponente della cultura di sinistra difende la cultura di destra.

La salvezza del Pd

Emma_Bonino_20070912

Con la geniale trovata di Dario Franceschini (pensate, addirittura un video su internet per annunciare la sua candidatura alla guida del Pd) si riapre l’appassionante dibattito sul futuro dell’opposizione. Rettifico: sul futuro di un’opposizione, perché è bene cominciare almeno a immaginarne un embrione, qualunque essa sia.
So quanto è frustrante parlare di politica in Italia, senza ritrovarsi a discutere di escort, toilette, deretani, veline e “utilizzatori finali”, però leggendo qualcosa in giro sono arrivato alla conclusione che un nome “di garanzia e sicurezza” per la sinistra italiana c’è.
E’ quello di Emma Bonino.
Coraggio, togliamola da quel limbo di protesta perenne in cui ha scelto di confinarsi, compriamola dai radicali anche a caro prezzo (due Fassino, sei Rutelli, un Veltroni e tutta la collezione di videocassette dell’Unità compreso un doppione di Jules e Jim), obblighiamola a due pasti al giorno e, soprattutto, convinciamola che Pannella non è Gesù, anche perché Gesù non fuma.
La Bonino è una faccia pulita, un antidoto contro il velinismo, un simbolo mondiale di onestà. C’era e si batteva per grandi cause quando Berlusconi era ancora un palazzinaro dal riporto unto. E’ un totem della politica vera, quella in cui le ragioni si misurano col dibattito (anche aspro) e in cui l’unica causa persa è quella sbagliata.
A una sinistra impacciata e autolesionista serve una persona come Emma Bonino, una in grado di trattare i servi dell’imperatore alla stessa maniera del sovrano: con la ragionata, irriverente schiettezza di chi sa come maneggiare quella merce deperibile che sono gli ideali.

Il nemico di Berlusconi

Riassumendo di molto il pensiero di Berlusconi, il nemico sanguinario di questo Paese è uno solo. Un nemico che ha distrutto la carta costituzionale, ha causato l’emergenza rifiuti (prima a Napoli poi a Palermo), ha avvelenato il dente di giornali nazionali e internazionali, ha ispirato le malefatte dei magistrati “metastasi della nostra democrazia”, ha drogato la percezione della crisi economica, ha organizzato rivoluzioni anti-patriottiche e ha corrotto nella sua campagna di odio persino l’amata donna Veronica.
Quel nemico è la sinistra.
Ci sarebbe da ridere se una sinistra così tenace, tentacolare, furba non fosse la sagoma oscura dell’ossessione di un uomo che, per mettere alla prova la propria onnipotenza, dedica più tempo ai nemici sovrannaturali che a quelli reali.  Col risultato che la parte del Paese che disapprova non solo la sua azione politica, ma persino la sua elementare condotta pubblica, ogni tanto si illude che qualcosa contro di lui si stia muovendo. E invece anche quel qualcosa è frutto del delirio creativo del grande capo. Inventarsi di sana pianta un avversario forte è il miglior modo di esercitare la forza senza sudare: come si faceva da piccoli coi soldatini.

Piove, opposizione ladra

roma-sporca

da il Giornale.it

Disintossicazione