Quiz

1244015977_AZ_white_coolA quale sindaco consigliereste questo dentifricio? E perchè?

Grazie a Raffaella Catalano.

Il coraggio degli indecenti

Il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, è stato di parola.

Prete, escort, piazzista o…?

Quali tra le seguenti frasi è stata effettivamente pronunciata dal sindaco di Palermo, Diego Cammarata?

2533647361_2284721f1e“Faccio il sindaco, non il comico”

100_5646“Faccio il sindaco, non il prete”

1891584“Faccio il sindaco, non il piazzista”

cammarata_berlusconi_N“Faccio il sindaco, non l’escort”

diego_cammarata_DSC2742“Faccio il sindaco, non il cantante”

inc13yslX_20070513“Faccio il sindaco, non lo scrutatore”

highres_4521715“Faccio il sindaco, non l’attore”

Chi indovina vince un aperitivo, a scelta, con un comico, uno scrutatore, un’escort, un attore, un piazzista, un cantante, un prete. O, in alternativa, col sindaco Cammarata.

Il sindaco che fa il sindaco

Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha deciso di mandare in strada trenta dipendenti comunali per raccogliere le segnalazioni dei cittadini, per controllare che tutto funzioni al meglio, per monitorare lo stato di salute della sua città. Delegare, responsabilizzare, partecipare sono atti di buon auspicio quando si inseguono sagge decisioni.
Non conosco Matteo Renzi, né sono in grado di scommettere sulla sua capacità di amministratore. Però sono lieto di vedere che c’è ancora qualche sindaco che fa il sindaco.

Il sindaco che non fa il sindaco

Festino Palermo

Si avvicina il giorno fatidico per il sindaco di Palermo. Quello in cui la tradizione sopperisce alle necessità della politica, l’incanto popolare sommerge l’occhiata dell’invidioso, il piccolo ruolo di un uomo diventa ingranaggio della grande storia di una città.
Il 14 luglio a Palermo si celebra il Festino di Santa Rosalia, festa di cori e di cortei, di fuochi e di sudore. Dallo stuolo adorante che accompagna il carro con la santa un solo uomo è legittimato a ergersi per gridare – secondo il rito secolare – cinque parole di augurio e devozione (“Viva Palermo e Santa Rosalia”): il sindaco.
Lo scorso anno, Diego Cammarata, che di Palermo è ancora sindaco, è riuscito nell’impossibile: fare del suo giorno fatidico un giorno qualunque di invisibilità, sottraendosi alla cerimonia dell’augurio.
Quest’anno presenterà certificato medico?

La notizia è alla quinta riga

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da Rosalio.

Cammarata dei record

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Foto da Rosalio

Da ieri il sindaco invisibile della città dal malessere visibilissimo ha un nuovo record: il maggior numero di tentati suicidi in una protesta contro un’amministrazione dell’emisfero australe. In cinque, rigattieri in cerca di una regolarizzazione del loro lavoro, hanno manifestato in modo estremo attendendo invano un incontro con un essere vivente (e pensante) del Palazzo.
Ieri, come in altre occasioni ben più importanti, il sindaco Cammarata ha svolto il suo personalissimo ruolo in modo strabiliante. Non solo sottraendosi al confronto, ma addirittura facendosi sequestrare nella sua villa di rappresentanza.
Se il coniglio non esce dal cilindro la colpa è del prestigiatore.
Non credo che chi manifesta abbia sempre ragione, cortei e blocchi stradali non costituiscono certo l’esame cruciale per ottenere un qualunque diritto. Ma in questo caso sono certo che una colpa i rigattieri ce l’hanno di sicuro: non si tenta di mettere sotto scacco il nulla.

Cammarata, lo sfacelo immobile

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La vicenda è complicata, ma esemplare. Provo a riassumere. L’Amia di Palermo, azienda per l’igiene ambientale, è sospettata di essere scenario di un consistente falso in bilancio dal momento che, negli anni 2005-2006, ha inventato un gioco di scatole cinesi societarie per mascherare un buco di 150 milioni di euro (soldo più, soldo meno). La voragine avrebbe come causa principale la gestione clientelare delle assunzioni: parenti dei dipendenti, figliocci di esponenti politici, precari di ogni genere e grado. Lo scorso anno la procura apre un’inchiesta e i vertici della società, tra cui l’ex presidente e oggi senatore del Pdl, Enzo Galioto, vengono indagati. L’accusa ipotizzata è falso in bilancio, un reato che da qualche anno può essere perseguito solo se c’è una querela della parte lesa. E chi è la parte lesa? Il Comune. E chi regge il Comune? Il sindaco Diego Cammarata. E chi ha nominato Galioto? Il sindaco Diego Cammarata. E di che partito è il sindaco? Del Pdl. Come Galioto, minchia!
Riassunto del riassunto.
Dunque Galioto, nominato da Cammarata, è accusato di un falso in bilancio che vedrebbe come parte lesa colui il quale lo ha nominato, cioè Cammarata. Un parricidio virtuale insomma. Un tradimento di moneta. E il la all’inchiesta deve darlo, per legge, proprio la vittima, il padre offeso, il tradito. Senza, non se ne fa niente, liberi tutti, cin cin e vai con Apicella.
Finisce, con scarsa originalità, che il sindaco non querela, che la maggioranza (del Pdl, of course) fa saltare la seduta cruciale del consiglio, che l’opposizione con un fremito post mortem abbozza l’occupazione dell’aula consiliare, che i termini per consentire l’avvio dell’inchiesta della magistratura scadono.
E’ un record planetario per Cammarata: l’unico sindaco al mondo che riesce a fare sfaceli semplicemente restando immobile.

I conti di Palermo

La vignetta è di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra

Gian Antonio Stella ci racconta (e a molti di noi ricorda) la voragine economica del comune di Palermo. L’amministrazione Cammarata gestisce un bilancio che per il 72 per cento serve soltanto a pagare i dipendenti comunali. E quanti sono questi dipendenti? Quasi ventiduemila, uno ogni trenta abitanti.
E’ solo uno dei dati allucinanti di una situazione allucinante. Il resto è nelle carte della Corte dei conti (che qualcuno a Palazzo delle Aquile considera una stupida congrega nobiliare) che ha chiesto all’invisibile primo cittadino spiegazioni che rispettino almeno le regole dell’aritmetica. Cammarata però dice di avere tutto sotto controllo: “Entro un paio di settimane risolveremo la questione”. E certo: che saranno mai ventisei milioni di debiti fuori bilancio nel 2007?
L’atmosfera è quella del tavolo di una pizzeria quando viene portato il conto e il meno alticcio dei commensali chiede: “Chi è che non ha pagato, eh?”. Invece l’aria dovrebbe essere ben diversa: un buco milionario in un comune magnanimo solo con pochi (perlopiù amici, amici degli amici…) dovrebbe provocare un fisiologico rossore sui volti dei colpevoli. Eppure non vediamo nulla, sarà che sono tutti così abbronzati…