Il buffone Strano

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Il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, ha scelto l’eccellenza per infoltire la sua giunta. Il nome che spicca è quello dell’ex senatore di An Nino Strano, celebre soltanto per un suo picco di volgarità.
Cari amici, parliamoci chiaro: quali sono i meriti di un simile personaggio? Perché io/noi dobbiamo sentirci rappresentati da un simile buffone (perché da buffone si è comportato in Parlamento, e senza scusarsi)?
Scommetto che nessun giornale chiederà a Lombardo il motivo di questa sua scelta inaccettabile.

Sicilia, distanze, biografie

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Ore necessarie per raggiungere in treno Siracusa da Trapani: 15

Ore necessarie per raggiungere in aereo New York da Palermo: 9

Distanza in km tra Siracusa e Trapani: 360

Distanza in km tra New York e Palermo: 7.180

Milioni di euro all’anno chiesti dal sindaco di Palermo Diego Cammarata al premier Berlusconi per la stabilizzazione dei precari dell’Amia: 100

Dipendenti dell’Amia nel 2002: 1.500

Nel 2008: quasi 3.000

Debito dell’Amia nel 2002, in milioni: 38

Nel 2008: 186

Righe della biografia di Barack Obama sul suo sito: 27

Righe della biografia di Diego Cammarata sul suo sito: 15

Righe della biografia di Leoluca Orlando sul suo sito: 152

Ordinanze di custodia cautelare firmate contro Raffaele Lombardo (poi assolto): 2

Euro riconosciuti a Lombardo per l’ingiusta detenzione: 33.000

Posizione di Lombardo nella classifica sulla soddisfazione dei cittadini nei confronti dei presidenti di Regione, redatta dalla società Ekma di Luigi Crespi: 1 (primo)

Posizione della Sicilia nella classifica della qualità della vita nelle regioni italiane, redatta dal Sole 24 Ore: 20 (ultima)


Fonti: Corriere della Sera, Google Map, Ansa, la Repubblica, Diego Cammarata.it, Leolucaorlando.it, Whitehouse.gov, Ekma, Sole 24 Ore.

L’attacco finale

Non c’è peggior truffa di quella travestita da beneficenza.
Con il ddl sulle intercettazioni, il signor Berlusconi ha spacciato per regalo all’Italia, un provvedimento che in realtà è utile solo per blindare il suo caveau di menzogne.
Caduto l’ultimo diaframma tra interesse privato e interesse pubblico, questo pericolosissimo individuo finge di promuovere una campagna di privacy “degna di un paese civile”. Insomma, si aspetta pure che lo ringraziamo.
In realtà dovremmo prendere coscienza che mai un attacco di simile potenza era stato sferrato alla macchina giudiziaria italiana.
Se con lodi e decretini, Berlusconi e sodali avevano prima cercato di intorbidire le acque, adesso l’operazione è stata completata: le acque sono un inchiostro nero nel quale non c’è più bisogno di nascondersi, perché è stato vietato di indagare.
L’insofferenza nei confronti di un codice penale, che ha il tremendo difetto di rendere tutti uguali davanti a un giudice, ha dato i suoi frutti: ci sono leggi e leggi, ci sono persone e persone, perché minchia ci devono essere leggi che valgono per tutte le persone?
Ci sono persone speciali per le quali ci vogliono leggi speciali.
I mafiosi? I terroristi?
No, Berlusconi e compagni.

Facciamoci meno male possibile

definitivi

Da quel che ho capito, Berlusconi non ha sfondato,  Franceschini non ha vinto, l’Idv ormai tallona la Lega, e la Sicilia ha preferito il mare pur regalando qualche sorpresa in controtendenza rispetto al resto dell’Italia.

Apro questo canale di liveblogging, dove chiunque può dire la sua o inserire aggiornamenti interessanti, dichiarando il mio voto: Pd, Borsellino e Crocetta.

Maniaci in Ordine

Al di là di quel che effettivamente vale, un tesserino meritato per Pino Maniaci.

Grazie a Raffaella Catalano

Ascari di casa nostra

Gli ascari erano soldati dell’Africa Orientale Italiana (impero coloniale del fascismo), cooptati come componenti delle truppe italiane in Africa. Le cronache del tempo li descrivono come ferrei esecutori di ordini, specialmente in battaglia.
I superstiti nel 2006 erano quasi 260.
Informa Wikipedia che ancor oggi un ascaro vive in Italia: e, vedi un po’, lo ha scovato Gianfranco Miccichè.

Vecchi amici

Sgarbi fa il Lombardo

Anche il sindaco di Salemi azzera la sua giunta.

Per rinfrancar lo spirito

Cuffaro maledice la nuova giunta Lombardo. E afferma: “Mi sorprende che un professionista e politico avveduto e serio come Gaetano Armao possa aver accettato di entrare in questa Giunta. L’unica nota positiva, invece, e’ la presenza di Caterina Chinnici, persona per bene che gode della mia stima personale”.
Insomma – è il suo ragionamento – in una giunta “poco seria” non possono entrare persone serie. Ma com’è che si meraviglia di Armao (che mostra di stimare) e non della Chinnici (che dice di stimare)?
Un bel rebus da spiaggia e ombrellone.

L’olio della Regione

483beb31d6250_normalSe la politica italiana è un teatrino, quella siciliana è un’opera dei pupi. In campo nazionale, infatti, ci sono attori che recitano a soggetto, mentre in quello regionale ci sono solo marionette. A tenere i fili non sono neanche le segreterie di partito, che sarebbe già una situazione non bella seppur plausibile, ma singoli esponenti in guerra tra loro, parenti-serpenti che convivono forzatamente nella stessa casa. Una “Casa delle libertà”, dove l’unica libertà praticata è quella della semina nel proprio orticello possibilmente a scapito delle colture altrui.
Il governatore Raffaele Lombardo ha punito gli assessori infedeli e li ha mandati a casa, lasciando intendere che per il nuovo governo si potrebbe – ripeto, si potrebbe – ipotizzare un appoggio esterno del Pd, che ha dato “il suo contributo a tutte le leggi più importanti approvate dall’Assemblea”.
Per farla breve, Lombardo è pronto a tutto pur di ripartire con una giunta seminuova (almeno cinque assessori dovrebbero essere confermati). I veti incrociati dei burattinai, secondo i piani del governatore, dovrebbero essere superati con un abbondante ricorso ai cosiddetti “tecnici”, cioè personaggi e/o esperti senza un ingombrante pedigree politico. E’ come se il titolare di un ristorante licenziasse il cuoco e poi si prendesse la massaia del piano di sopra: la donna magari cucinerà benissimo, ma sempre con quell’olio dovrà friggere.
Lo confesso: la politica regionale ha su di me un effetto deprimente, in quanto riesce a piacermi ancora meno di quella nazionale. Non invidio quei giornalisti che, per sbarcare il lunario, sono costretti ogni giorno a decrittare dichiarazioni incomprensibili, a ravanare nella Gazzetta Ufficiale alla ricerca di “notizie”, a predigerire, per renderli più commestibili ai lettori, provvedimenti ostrogoti.
Tutto sarebbe più semplice per i cittadini-elettori se il gioco fosse il seguente. Io, presidente faccio un governo che intende fare queste cose: se ci riesco dimostro che non sono un chiacchierone, se non ci riesco vado a casa e lascio spazio ad altri.
Il segno della mia inutilità è che quasi quasi rimpiango Totò Cuffaro.

P.S.
Ovviamente il sito della Regione Siciliana viaggia in un’altra epoca e ha ancora la vecchia squadra di governo. Magari Antinoro e compagni esclusi si inventano una bella vertenza.