Cassandra Pepi

giovanni pepi

Da I Love Sicilia di luglio

“Sarà mezzanotte e mezza più o meno. Nello studio di Porta a Porta si palpa un certo nervosismo per gli exit poll non esaltanti del Cavaliere. La Russa in studio si dimena, Vespa annaspa. Parte il videocollegamento con Giovanni Pepi, condirettore del Giornale di Sicilia, che alla fine del suo intervento azzarda alcuni dati parziali siciliani sulle Europee che vedono il Pdl andare male, ma proprio male rispetto alle aspettative e il Pd meglio del previsto. “Qual è la fonte, Pepi? Quante sezioni?”, incalza sempre più agitato Vespa, e La Russa con lui. Pepi fa appena in tempo a dire 200 sezioni ma non aggiunge che, per quanto il dato sia acerbo, la tendenza che vede il Pdl in difficoltà sia abbastanza costante in questa prima fase dello spoglio. Non fa in tempo Pepi, perché Vespa lo liquida bruscamente con un “arrivederci arrivederci” che a qualcuno sembra scocciato e La Russa dal canto suo ci piazza anche una ramanzina per i “giornalisti seri” che si avventurano nel fornire dati ancora parziali. E invece, alla fine, la profezia di Pepi-Cassandra dalla Sicilia si abbatte come mannaia sui berluscones, guastando la notte del Cavaliere”.

Il formaggio delle libertà

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Da Cinzia Zerbini.

Facciamoci meno male possibile

definitivi

Da quel che ho capito, Berlusconi non ha sfondato,  Franceschini non ha vinto, l’Idv ormai tallona la Lega, e la Sicilia ha preferito il mare pur regalando qualche sorpresa in controtendenza rispetto al resto dell’Italia.

Apro questo canale di liveblogging, dove chiunque può dire la sua o inserire aggiornamenti interessanti, dichiarando il mio voto: Pd, Borsellino e Crocetta.

Occhio al 2004

Il mio personale anno di riferimento è il 2004, quando Forza Italia e An insieme ottennero poco più del 32 per cento.
Oggi sono al 34,5, stando alle proiezioni Rai.
Male, diranno gli sporchi comunisti tra voi.
In realtà nel 1999 Forza Italia e An avevano fatto di più, il 35, 5; nel 2001 avevano fatto di più, il 41,4; nel 2006 avevano fatto di più, il 36; e lo scorso anno avevano fatto di più, il 37,4. Quindi, osservando i numeri provvisori, in queste europee il Pdl avrebbe il peggiore risultato in dieci anni (a parte il mio personale anno di riferimento 2004).

Ascari di casa nostra

Gli ascari erano soldati dell’Africa Orientale Italiana (impero coloniale del fascismo), cooptati come componenti delle truppe italiane in Africa. Le cronache del tempo li descrivono come ferrei esecutori di ordini, specialmente in battaglia.
I superstiti nel 2006 erano quasi 260.
Informa Wikipedia che ancor oggi un ascaro vive in Italia: e, vedi un po’, lo ha scovato Gianfranco Miccichè.

Il titolo migliore

è quello che ha fatto Wittgenstein: tutta una maggioranza di governo in trenta secondi.

La giovane promessa

Trovo che questa Lara Comi, la più giovane tra le giovani promesse del supergiovane Pdl, abbia tutte le caratteristiche per essere epidermicamente insopportabile.

First class

Veronica Lario sulle donne candidate Pdl: “Ciarpame senza pudore“.

Una signora… notizia.

Vacillano troni e troniste, si alzano veli e veline, Iva Zanicchi ha riunito la sua political intelligence.

Aggiornamento: nei commenti trovate anche una geniale poesiola di Toto Rizzo.

Il decreto? Lo accendiamo

Vignetta di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra

E’ nato il Popolo della libertà. Il battesimo della mega formazione centrodestrista è stato celebrato con un evento che riempie le pagine di cronaca, di politica, di spettacolo, e pure di sport (date le code faticose alle quali sono stati sottoposti giornalisti e delegati).
La nuova formazione punta alla maggioranza assoluta. E ci arriverà. Ecco cosa cambierà negli scenari politici.
1)    Il Pd la smetterà di litigare sul colore dei centrini della sua sede di piazza Sant’Anastasia a Roma e si metterà d’accordo sul colore della nuova bandiera del partito. Si opterà per una bella bandiera bianca.
2)    Luciano Violante ammetterà di aver scambiato la fedina penale di Vittorio Mangano con quella di Fabrizio Corona e di aver effettivamente sopravvalutato il ruolo criminale dello stalliere di Arcore.
3)    Dario Franceschini ricorrerà alla saggezza di Gerry Scotti per dirimere le beghe della sinistra, l’importante sarà fornire sempre quattro opzioni e sostituire l’esclamazione “l’approvo!” con “l’accendo!”.
4)    La legge sul testamento biologico sarà estesa anche ai vecchi tesserati del Pci, in modo che di loro resti almeno un’intenzione (l’ultima parola comunque spetta sempre al medico del gulag).
5)    Michele Santoro e Milena Gabanelli verranno annessi con decreto legge al Pdl e premiati con una nomina ex aequo a ministro della Disinformazione, un nuovo dicastero studiato da Berlusconi per incrementare il suo bacino di voti. Il ministero avrà sede in una segreta del carcere di San Vittore, sottosegretari saranno eletti due dobermann addestrati dal canaro di Marina di Modica.

Del Turco e la vendetta politica

Ho letto l’intervista del Corriere a Ottaviano Del Turco che non esclude di tornare in politica, dopo l’arresto per tangenti, ma nelle fila del partito a lui (finora) ufficialmente avverso, cioé il Pdl.
Il centrodestra, nel corso degli anni, ha riempito la cambusa di reduci, sopravvissuti, scontenti e qualunquisti. Però questa di Del Turco è una sortita che merita una breve riflessione.
Prima ipotesi. Depresso per il senso di abbandono, l’ex governatore dell’Abruzzo ha deciso di vendicarsi del silenzio dei compagni seguito al suo arresto. La sinistra non è abile a far quadrato quando il cerchio non quadra e preferisce le lame affilate di Di Pietro al garantismo che fa parte di una storia ormai mesozoica.
Seconda ipotesi. Esaltato da una politica liberista soprattutto in questioni di giustizia, una giustizia che si vorrebbe abolire in toto al pari di una leggiucola decrepita ereditata dallo Statuto Albertino, l’ex governatore dell’Abruzzo ha scelto la via più breve per seppellire le sue pendenze penali. Un cambio di casacca è più che conveniente quando si intravede il sole a scacchi, e in Italia c’è un partito che promette più abbronzature integrali per tutti (anche d’esportazione).
Ora, io non ho le capacità per giudicare quanto valgano le intenzioni politiche di Del Turco, però credo che valgano una riflessione. Anche fuori dai confini abruzzesi.