Talenti sprecati

Mi era sfuggito il video della selezione del Grande Fratello a Palermo. Anche se con qualche mese di ritardo, va guardato con l’attenzione e il rispetto che merita un saggio di psichiatria.

Prendete fiato

Carmen e Marco

Cronache dal Grande Fratello di cui – lo giuro – non ho mai visto una puntata. In questo caso, come in altri, mi affido a una testimonianza de relato: pare che Carmen (Carmela) Andolina, siciliana di Bagheria, abbia subito colto l’occasione per farsi notare amoreggiando con tale Marco già al calar della seconda notte (artificiale) della casa.
Insomma, si è messa subito al lavoro.
Mi scuso con gli appassionati del genere reality, ma essendo uno all’antica mi domando: sono i riflettori ad accendere la libido delle generazioni più recenti o si tratta – prendete il fiato – di semplice, patetica, smania di apparire senza aver null’altro da proporre che non sia la propria voglia di fare null’altro che non sia apparire per soddisfare una smania che accenda la libido di chi vorrebbe apparire ma non ci riesce per carenza di semplice, patetica, smania di apparire?

E’ tutto vero

Da La Sicilia:

PALERMO – Il reality di Mediaset “Grande Fratello” arriva a Palermo. Il cast della trasmissione farà le selezioni ufficiali dei partecipanti alla decima edizione martedì 28 luglio dalle 9 alle 20 nel punto vendita dell’ipermercato Mio discount di via Roccazzo 138 a Palermo. Ai partecipanti saranno effettuate gratuitamente le acconciature dei capelli.

Grazie a Cinzia Zerbini.

Le facce giuste

G.F.

Aspiranti star del Grande Fratello, ai provini milanesi.

Grazie a Giacomo Cacciatore

Grande, grandissimo fratello

Poche parole
di Raffaella Catalano

Apprendo che probabilmente la Endemol deciderà di recludere in casa i partecipanti al “Grande Fratello” per cinque mesi anziché per i soliti cento giorni.
Mi chiedo quale sarà il prossimo passo. Abolire la legge Basaglia e farne un manicomio permanente?

Domande fondamentali

gli-innamorati-del-barrio-gotico
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Per l’inizio della settimana vi consegno alcune domande fondamentali.

Perché i parrucchieri si chiamano prevalentemente Tony, Salvo o Enzo?
Perché sui media il sesso dei maschi viene coperto e quello delle femmine no?
Perché nelle comunicazioni burocratiche (e non solo, purtroppo) si usano abbreviazioni improbabili come: Ill.mo, Gent.mo o Dott.ssa?
Perché su Facebook si chiamano “amici” persone che non si conoscono?
Perché, quando provano un paio di jeans davanti allo specchio, le donne si guardano il fondoschiena e gli uomini no?
Perché quasi tutti dicono di odiare il Grande Fratello, ma quasi tutti lo guardano?
Perché nemo propheta in patria?

Una sinistra poco elegante

roger-vivier-shoesde La contessa

“Se sei nato senz’ali,
non fare nulla
per impedire loro di crescere”
Coco Chanel

Ho riletto i commenti al post di ieri e ne ho tratto alcune indicazioni che, tradendo il patto di discrezione che mi lega alla vita ancor prima che a questa comunità di stimati commentatori, vi propongo in punta di piedi (immaginate lo sforzo calzando un tacco 12!).
Da un lato ci siamo noi, reduci di una sinistra acefala e démodé, un po’ piagnoni, un po’ idealisti.
Dall’altro ci sono loro, quelli del centrodestra governativo, pragmaticamente operativi e (anche eccessivamente) sorridenti.
Noi, al netto dei risultati, siamo vecchi e noiosi.
Loro, al netto dei favoritismi, sono fattivi e svegli.
Noi prendiamo di mira il loro capo, monsieur B, e perdiamo di vista le loro truppe.
Loro non si curano del nostro capo perché sono le nostre stesse truppe che l’hanno messo fuori gioco.
Credo che, fermo restando il diritto alla lamentela, dobbiamo finirla di flagellarci con fruste altrui. Servono insomma una svolta pragmatica di protesta e un po’ più d’eleganza (che non fa mai male).
Ad esempio, anziché continuare a criticare il monopolio berlusconiano sui media, perché non provare ad alimentare il sistema dell’informazione alternativa? Soltanto nella mia adorata città, Palermo, mi dicono che cinque blog ben scelti hanno un bacino di utenti simile a quello di un piccolo quotidiano.
Le ronde sono una vergogna tout court. Bene, proviamo a rendere disoccupati i cittadini che si sostituiranno alle forze dell’ordine in virtù di un brutto decreto. Come? Denunciando noi per primi ogni spunto di reato; non voltandoci dall’altra parte quando vediamo qualcuno che fa qualcosa di profondamente sbagliato.
E ancora. Impariamo a scegliere i prodotti che ci servono, con coscienza politica: dagli scaffali del supermercato (coi quali, lo ammetto, ho sporadica frequentazione) ai tasti del telecomando. Non si può criticare il prodotto delle televisioni di monsieur B se si guarda, magari di nascosto, il Grande Fratello.
Quest’Italia, nella pacchiana era di bandane che coprono capelli e non teste, deve riassoldare i cittadini dimissionari. Servono menti critiche, persone sveglie, voti contrari.
Voti, sì. Perché, non dimentichiamolo, sono le elezioni il vero campo di battaglia in cui si confrontano le opposte fazioni di uno stato democratico.
Sempre con classe, parbleu!

Aboliamo il Grande Fratello

La vignetta è di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra

Su Blob, ieri, ho visto un frammento del Grande Fratello. Ho sbirciato tra le pieghe di un tradimento (anzi, dei suoi postumi) in diretta, con lacrime finte e ignoranza genuina. Mi è salito un malumore che ha imbarazzato i miei ospiti.
Il fatto è che in questa trasmissione le peggiori intenzioni diventano manifesto, l’umana idiozia assurge al ruolo di fenomeno di costume, il peggio fa spettacolo. Ci sono psicopatici che dettano regole di vita e comparse senza un briciolo di talento costrette a ruoli di improbabili protagonisti. La parte più raffinata del programma sono le scene di sesso clandestino.
Eppure tra un film porno, dove l’oscenità e i paradossi sono dichiarati, e il Grande Fratello, che ammorba le menti con una finzione banalmente volgare, c’è un’enorme differenza: il sesso è di (quasi) tutti, l’imbecillità no.
Tra i motivi che giustificano la decretazione d’urgenza io metterei la tutela della decenza intellettuale. Il Grande Fratello va abolito per legge.

Cristina del Grande Fratello

Impazza sui giornali e sul web una tale Cristina del Grande Fratello. La signorina in questione – ho appreso per meri motivi di lavoro – è una studentessa universitaria che si è fatta le ossa con la lap dance in una borgata del Comasco e che, stando alle indiscrezioni, punta ad ottenere un’ottava di reggiseno (al momento dichiara una sesta collaudata). Ci sono almeno tre motivi per cui ritengo che la concorrente del più importante reality show del pianeta abbia tutte le carte in regola per diventare un personaggio dominante della televisione italiana.
Primo, ha rinunciato al cognome nel segno della migliore tradizione della tv trash: si è qualcuno in funzione del recinto in cui si pascola. Che importa l’anagrafe quando un telecamera spia cambi di mutande, confessioni sul livello di porcaggine, spunti di aggressività, esercizi di libera e orgogliosa ignoranza?
Secondo, la rivelazione di una doppia vita (universitaria e figlia modello dell’operosa provincia italiana di giorno, agitatrice di culo e provocante accompagnatrice di notte) è un titolo onorifico nell’etere italico: più di una tripla laurea, un corso di cucina con Giovanni Rana e un master di consapevolezza politica con Marco Travaglio messi insieme.
Terzo, l’esplicita ammissione della propria sessualità famelica (onnivora?) la pone, nello scenario politico attuale, in una posizione di privilegio: le bonazze, meglio se anche un po’ troie, sono benvolute dal nostro esecutivo e tutelate al pari di monumenti nazionali.
Durante una recente vacanza in Francia mi sono ritrovato a fumare una sigaretta all’aperto (temperatura – 15) con un danese ubriaco. Esauriti i convenevoli sull’aspetto pittoresco del mio paese (arte, clima, spaghetti e mandolini) il tizio mi ha rivolto la seguente domanda: “Perché in Italia tutte le donne in tv sono smutandate e con le tette al vento?”.
Per fortuna, al momento di rispondere, le sigarette erano esaurite e lui, a maniche corte, cominciava a sentire un certo fresco. Siamo rientrati e sono riuscito ad eclissarmi.

Pasionaria (non lavorando)

Fedele alla tradizione di fare spettacolo con personaggi banali, gretti, diseducativi e possibilmente volgari (e che quindi dovrebbero essere tenuti lontani da un qualsiasi spettacolo), il Grande Fratello 2009 punta su un’hostess dell’Alitalia. Non un’hostess qualunque, naturalmente. La prescelta è Daniela Martani, una che ha il merito di aver agitato un cappio, mentre con la sua divisa posava davanti ai fotografi – non lavorando – per difendere il suo lavoro – non lavorando – nei giorni della vertenza Cai, e lasciando a terra – non lavorando – migliaia di passeggeri che avevano pagato un regolare biglietto.
Istantaneamente promossa “icona della protesta”, la suddetta signora è descritta sui giornali come la pasionaria di Alitalia. Sembra che l’appellativo le piaccia, perché essendo spagnoleggiante ben si abbina alla sua pettinatura.
Non ho dubbi che la Martani al Grande Fratello farà un figurone.
Non lavorando, ovviamente.