Processo breve, coda lunga

Uno può pensare che il processo breve sia una buona soluzione contro la vergogna dei tempi lunghissimi della giustizia in Italia.
In pratica, secondo il testo licenziato dal Senato, il processo dovrà considerarsi estinto se il giudizio di primo grado non arriverà entro tre anni (due anni in appello, diciotto mesi in Cassazione).
Però nel caso di reati commessi prima del maggio del 2006 e con condanne inferiori a dieci anni il tempo limite per il primo grado diventerà di due anni, e non tre. E questo è il cavillo che mette in salvo Silvio Berlusconi dai processi che lo vedono coinvolto.
Uno può pensare che il processo breve sia una buona soluzione contro la vergogna dei tempi lunghissimi della giustizia in Italia. In realtà per alcuni è un’ottima soluzione contro la giustizia in generale.

A tumulazione avvenuta

Finalmente si farà almeno un processo sullo scandalo dell’Amia.

Ruggito di Pecorella

pecorellaOra scoprono che va accorciato ancora. Una vera legge ad personam, data la statura dell’ispiratore.

Da Corriere.it.

Armi e bagagli

8

28-02-1976: tentato omicidio.
15-12-1976: tentato omicidio; violazione disposizioni sul controllo delle armi.
23-12-1976: violazione della normativa su armi, munizioni, aggressivi chimici e congegni micidiali.
30-12- 1976: ricettazione continuata.
09-01-1977: tentato omicidio; violazione delle disposizioni sul controllo delle armi.
08-02-1977: detenzione illegale di armi e munizioni; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
25-05-1977: detenzione illegale di armi e munizioni.
30-12-1977: detenzione illegale di armi e munizioni; danneggiamento.
31-12-1977: porto illegale di armi continuato.
04-01-1978: porto illegale di armi continuato.
28-02-1978: omicidio; tentato omicidio; violazione delle norme sul controllo delle armi; ricettazione
05-03-1978: rapina; ricettazione; furto.
06-03-1978: tentato omicidio; rapina; ricettazione.
08-05-1978: abbandono di posto da parte di un militare di guardia.
09-05-1978: furto militare continuato.
30-06-1978: furto continuato.
03-07-1978: rapina; porto illegale di armi.
24-11-1978: rapina.
26-12-1978: rapina; violenza privata; violazione di domicilio; detenzione illegale di armi e munizioni.
09-01-1979: incendio; lesione personale continuata; detenzione illegale di armi e munizioni (Radio Città Futura)
08-02-1979: rapina, detenzione illegale di armi e munizioni.
15-03-1979: rapina; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi, detenzione illegale di armi e munizioni; ricettazione.
marzo 1979: violazione delle norme sul controllo delle armi.
16-06-1979: strage; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi (sezione PCI Esquilino).
19-06-1979: ricettazione continuata.
27-11-1979: rapina (Chase Manhattan Bank); detenzione illegale di armi e munizioni; ricettazione.
05-12-1979: ricettazione continuata; violazione delle norme sulle armi, munizioni, aggressivi chimici e congegni micidiali.
11-12-1979: rapina; ricettazione; detenzione illegale di armi e munizioni.
17-12-1979: omicidio; detenzione illegale di armi e munizioni; detenzione abusiva di armi; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
1980: rapina, detenzione illegale di armi e munizioni.
06-02-1980: attentato per finalità terroristiche o eversive; rapina; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi; porto illegale di armi; omicidio.
28-02-1980: rapina; porto illegale di armi; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi; sostituzione di persona.
07-03-1980: rapina; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
30-03-1980: rapina; detenzione illegale di armi e munizioni; porto illegale di armi; lesioni personali; ricettazione.
aprile 1980: violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
28-05-1980: attentato per finalità terroristiche o di eversione; violazione delle norme sul controllo di armi, munizioni e esplosivi; rapina; porto illegale di armi; furto; tentata rapina; omicidio.
23-06-1980: omicidio.
10-07-1980: violazione della disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope; detenzione abusiva di armi.
31-07-1980: contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione.
02-08-1980: strage; omicidio; lesione personale; attentato a impianti di pubblica utilità; formazione di banda armata.
05-08-1980: rapina; danneggiamento; porto illegale di armi; furto continuato; occultamento di atti veri; ricettazione; falsità materiale.
settembre 1980: falsità materiale.
09-09-1980: omicidio; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
22-09-1980: attentato per finalità terroristiche o di eversione; lesione personale; occultamento di atti veri; ricettazione; rapina; porto illegale di armi.
20-09-1980: rapina; detenzione illegale di armi e munizioni.
21-09-1980: rapina; detenzione illegale di armi e munizioni.
23-09-1980: furto.
19-10-1980: ricettazione.
22-10-1980: ricettazione; violazione del controllo delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
29-10-1980: violenza privata continuata; falsità materiale.
13-11-1980: rapina; resistenza a un pubblico ufficiale; ricettazione; porto illegale di armi; falsità materiale; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
26-11-1980: detenzione illegale di armi e munizioni.
19-12-1980: rapina; violazione di domicilio; sequestro di persona; ricettazione, violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
05-02-1981: omicidio; furto; detenzione illegale di armi e munizioni; associazione per delinquere; falsità materiale; violazione delle norme sul controllo delle armi, munizioni e esplosivi.
18-02-1983: tentata evasione; lesione personale continuata.
09-05-1985: calunnia.

Questo è il curriculum vitae di Giuseppe Valerio (detto Giusva) Fioravanti, a cura dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Naturalmente Fioravanti è oggi un uomo libero.

L’attacco finale

Non c’è peggior truffa di quella travestita da beneficenza.
Con il ddl sulle intercettazioni, il signor Berlusconi ha spacciato per regalo all’Italia, un provvedimento che in realtà è utile solo per blindare il suo caveau di menzogne.
Caduto l’ultimo diaframma tra interesse privato e interesse pubblico, questo pericolosissimo individuo finge di promuovere una campagna di privacy “degna di un paese civile”. Insomma, si aspetta pure che lo ringraziamo.
In realtà dovremmo prendere coscienza che mai un attacco di simile potenza era stato sferrato alla macchina giudiziaria italiana.
Se con lodi e decretini, Berlusconi e sodali avevano prima cercato di intorbidire le acque, adesso l’operazione è stata completata: le acque sono un inchiostro nero nel quale non c’è più bisogno di nascondersi, perché è stato vietato di indagare.
L’insofferenza nei confronti di un codice penale, che ha il tremendo difetto di rendere tutti uguali davanti a un giudice, ha dato i suoi frutti: ci sono leggi e leggi, ci sono persone e persone, perché minchia ci devono essere leggi che valgono per tutte le persone?
Ci sono persone speciali per le quali ci vogliono leggi speciali.
I mafiosi? I terroristi?
No, Berlusconi e compagni.

Se la cantano e se la suonano

corriere1

Il governo blinda il testo sulle intercettazioni. La decisione è stata presa dopo un summit allargato a tutte le componenti fondamentali per una soluzione così delicata: c’era ovviamente il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, c’erano ovviamente i ministri Maroni, Vito e Calderoli, c’erano ovviamente i presidenti dei deputati di Pdl e Lega, c’era ovviamente il presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, e c’era ovviamente Niccolò Ghedini, indeciso se vestire i panni di avvocato di Berlusconi o di componente della stessa commissione. Non c’era ovviamente il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, che qualche perplessità sul provvedimento l’aveva manifestata.

P.S Il titolo di Corriere.it pone l’accento sulla forza della boccciatura della mozione Pd per il Lodo Alfano.

Grazie a La Contessa.

Berlusconi dance, il video

Ecco il video della Berlusconi dance. Spero che vi piaccia.

Giustizia, un fascino perverso

Non so se ci avete fatto caso, ma c’è una recrudescenza di notizie di cronaca giudiziaria non di poco conto. Nel giro di poche ore, su e giù per lo Stivale, si è arrivati al giro di vite per un’inchiesta sugli appalti a Napoli che ha mandato in carcere un paio di assessori comunali e ha coinvolto un manipolo di altri affaristi (imprenditori e parlamentari compresi), si sono chiesti quattro anni per l’avvocato Mills in ragione di un rapporto di sudditanza nei confronti di Berlusconi, si sono indagati per bancarotta i vertici pregressi di Alitalia, si sono chiuse le indagini per l’inchiesta Why Not, si è assistito a uno scontro tra un giudice e un ministro sul destino di un essere umano in stato vegetativo.
E’ inevitabile che qualcuno – e non certo sbagliando – si interroghi sul peso della giustizia nella vita di questo Paese. E non certo per quello strapotere di cui si vagheggia, quanto per una certa indole molto italica che vuole la giustizia difesa da tutti, ma tenuta a distanza dagli interessi di ciascuno. Come i bambini vivaci: belli, cari, ma a casa d’altri. La giustizia, insomma, esercita una sorta di fascino perverso.
Sono di quella corrente di pensiero che sostiene l’importanza di una cura efficace, anche dura e dolorosa, al di sopra di qualunque palliativo. Non credo che Mani Pulite avrebbe sortito gli effetti indesiderati che ha avuto, se non ci fosse stato un cancro politico e sociale da aggredire. C’era una metastasi, si doveva ricorrere a un intervento mutilante: nessun altra via.
Tuttavia farei la figura del pesce in barile (e io odio le conserve ittiche) se dimenticassi un passaggio della lettera dell’anarchico conservatore Giuseppe Prezzolini a Giovanni Amendola: la giustizia e i suoi palazzi sono qualcosa da cui è saggio cercare di stare il più lontano possibile.
Il consiglio vale solo se lo si pronuncia con avvilimento.