Manca solo Pappagone

Davanti a simili triangolazioni non c’è da chiedersi altro che: com’è possibile?

Da Corriere.it

Stampa a mano armata

Tutto mi aspettavo, tranne che mi sarebbe toccato difendere Gianfranco Fini. Eppure quando uno vede i killer che sparano all’impazzata può scegliere: o voltarsi dall’altra parte, oppure cercare di intervenire.
L’agguato del Giornale contro il presidente della Camera è, per modalità, tempi e argomenti un tentativo di omicidio mediatico. Se fossi un lettore del quotidiano imbracciato da Vittorio Feltri, farei di tutto per non essere accusato di favoreggiamento. Magari restituendo il fogliaccio all’edicolante.

Fini

Forza
Italia,
Non
Inchinarti

Forse
Inizia
Nuovo
Inciucio

Fuga
Innaturale
Nell’
Ignoto

Lupanare Italia

Ci sono frasi di Berlusconi che dovrebbero essere incluse nei corsi universitari, forse anche nelle discussioni in classe alle scuole superiori. Perché spiegano, meglio di mille pagine di libri di testo, come funziona la politica e come cambia l’uso degli strumenti di governo.
Ad esempio il suo sollievo per la rottura con Fini, unico esponente in vita dell’opposizione, racconta la nuova visione fallocratica del potere.

Mi sono tolto un peso, mi sento liberato. Come quando ho divorziato.

Una coalizione come un’unione di corpi, il leader di un partito alleato come una moglie da trombare all’occasione e da mollare quando si trova di meglio, una nazione come un lupanare dove i cittadini ammirano con la bava alla bocca le gesta erotiche del capo.
Per alcuni, però, non è bava di desiderio, ma di vomito.

Effetto sorpresina

Atteso come l’acuto finale all’opera, è arrivato l’anatema di Berlusconi sui casini combinati dai suoi accoliti: c’è una congiura dei pm. Che è come incolpare l’albero, col cui legno è stata costruita la croce, della morte di Gesù Cristo.
A poco valgono i distinguo di Bossi e Fini, un duo ormai accomunato solo dal nome di una triste legge sull’immigrazione.
Il premier deve gorgheggiare come il suo pubblico si aspetta, incurante della profonda differenza tra il canto e la polemica, tra l’arte e la politica. Del resto, a parte che nel calcio, l’effetto sorpresa affascina solo chi ha il culto del bello. E con Berlusconi siamo fuori tema.

Tre tigri contro tre tigri

Il Giornale di Berlusconi attacca Fini che aveva attaccato Berlusconi, ma Berlusconi difende Fini dall’attacco del Giornale di Berlusconi medesimo.
Più che una notizia è uno scioglilingua.

Retroscena di uno scontro

Fini ritiene che le correnti portino aria nuova in un partito. Berlusconi invece pensa che gli scompiglino i capelli.

Fascio e martello

Forse il Pd ha trovato il nuovo leader.

Premio “cittadino civile”

laurea

Nella vicenda del fuorionda di Fini, lo spunto di riflessione più interessante lo fornisce l’autore dello scoop, Vincenzo Cicconi, uno che di mestiere si occupa di filmati di matrimoni e che il 6 novembre era stato ingaggiato per piazzare due telecamere nella sala in cui si svolgeva l’ormai celebre convegno su Borsellino.
Dice, e c’è motivo di credergli, di essersi accorto per caso delle dichiarazioni catturate dai microfoni accesi e di averci pensato su per settimane prima di renderle pubbliche.
“Poi su facebook ho letto un post di Sandro Ruotolo, c’era scritto che un giornalista non deve stare a guardare se una cosa danneggia o favorisce qualcuno, ma solo raccontare il fatto. Io non sono un giornalista, ma così ho fatto”.
A Vincenzo Cicconi non andrebbe data una tessera di giornalista ad honorem, ma una laurea honoris causa in civiltà. Ha infatti ascoltato, pensato, pesato e agito. Come dovrebbero fare tutti.

Una destra un po’ sinistra

fini

L’apertura sui diritti degli immigrati, lo scontro con Bossi, le sferzate a Berlusconi: Gianfranco Fini delude i destristi più tetri. Ecco come appariva ieri l’home page del sito ufficiale del suo fan club.
Rallegrarsi della delusione altrui è poco sportivo, ma in certi casi è salutare e, chissà, benaugurante.