Armando, a che numero siamo?

Molti anni fa quando lavoravo al Giornale di Sicilia capitava spesso che il condirettore Giovanni Pepi usasse l’interfono in modo abbastanza invasivo. Dal nulla quell’infernale apparecchio (che, lo confesso, sfasciai il giorno dopo che lo avevano installato) faceva “Diiin!” e trasmetteva la voce imperiosa del de cuius che a tradimento dava un ordine o, peggio … Continua a leggere Armando, a che numero siamo?

Il dio ateo del web

Ci sarà un dio del web e sarà pure un pazzo. Sarà burlone e ingiusto, ma è un dio che ci sa fare con gli affari. Fiuta la preda, la insegue e la fa sua: senza finirla, anzi iper-alimentandola e spingendola verso la bulimia. Più lei consuma, più il dio è soddisfatto. Più lei consuma, … Continua a leggere Il dio ateo del web

Sedici

Arriva un momento in cui può capitare di aver bisogno di cambiare. Di cambiare tutto.A me accadde sedici anni fa, nel modo più tranciante. A un certo punto mi resi conto che non ero più soddisfatto di quello che facevo, non mi divertivo più e anzi, a dire il vero, mi rompevo abbastanza le scatole … Continua a leggere Sedici

La lunga notte…

Di nottate elettorali è fatta la vita di un giornalista. Modestamente le ho affrontate sin dagli anni ’80 e ho attraversato tutte le difficoltà tecniche possibili. Dalla fotocomposizione all’impaginazione digitale, dalle telescriventi alle agenzie online, dai dimafonisti alle chat di internet, dalla carta al web, non c’è notte elettorale che sia semplice: perché per assioma … Continua a leggere La lunga notte…

La politica, l’informazione e la merda

Avvertenza per il lettore: questo articolo contiene alcune parolacce pur volendo stigmatizzare la volgarità disinvolta nella politica e nell’avanspettacolo a essa collegato. Da un paio di giorni il candidato alla presidenza della Regione siciliana Cateno De Luca è il reuccio incontrastato del web per via di un attacco a un giornalista che, a suo dire, … Continua a leggere La politica, l’informazione e la merda

Colleghi e guardati

Ho lavorato per oltre vent’anni al Giornale di Sicilia e me ne sono andato nel 2007, quando ho capito che non avevo più nulla da dire/fare in quel quotidiano. Ho lasciato in quella redazione, oltre a mille ricordi, molti amici e colleghi, compagni di avventure dentro e fuori i locali dell’azienda. Col tempo, alcune di … Continua a leggere Colleghi e guardati

Nickname, D’Artagnan

Quanto odio le cerimonie degli addii, quasi più del parlare dei miei problemi… Ogni volta che in vita mia ho avuto casini mi sono rifugiato in un eremo o comunque mi sono inventato una solitudine per disinnescare l’arma che in mano mia temo più di ogni altra: quella che infligge i miei dolori al resto … Continua a leggere Nickname, D’Artagnan

C’era una volta

Il nuovo non avanza, si insegue, si stana, C’è questa insana idea che l’innovazione ci debba raggiungere comunque, ineluttabilmente come le tasse, la morte e il silenzio di Badalamenti (cit.). Invece no, e che a ricordarlo qui debba essere un tizio come il sottoscritto che ha più strada alle spalle che futuro davanti è divertente … Continua a leggere C’era una volta

Si fa presto a dire smart

Si parla molto oggi di smart working, ma in realtà la pratica non è nuova almeno tra chi, negli ultimi dieci anni, ha provato a mettersi in gioco (confidando nella buona sorte). Pur senza aver contezza della definizione di smart working ho iniziato a lavorare in questo modo nel 2008. Mi ero appena dimesso dal … Continua a leggere Si fa presto a dire smart

Giornalisti, distruzioni per l’uso

Quando lavoravo al Giornale di Sicilia avevo un fattorino fidato. Ogni volta che licenziavo una pagina, gli affidavo la fotocopia da mandare in tipografia con la raccomandazione di dare prima un’occhiata. Questo perché la sua sensibilità – non era colto ma sveglio e senza la paura di dire “non capisco” – mi metteva al riparo … Continua a leggere Giornalisti, distruzioni per l’uso