Ci sono atteggiamenti, visioni, sentimenti che frequentiamo senza farci troppi sconti anche quando sappiamo di non essere esattamente sulla retta via. Anzi ci metto le virgolette, “retta via”, perché non si tratta di pensieri troppo storti o comportamenti pericolosi. Semplicemente ci sono momenti in cui ci disallineiamo con noi stessi, o meglio con l’idea perfetta che abbiamo di noi stessi (anche qui ci vanno le virgolette, “perfetta”) e scegliamo percorsi accidentati per inseguire idee magari balzane o piccole follie nostre e solo nostre.
Lo confesso, sono uno che tendenzialmente gode nel disallinearsi ogni tanto. Non mi va di fare esempi pratici dato che ognuno ha i suoi gradevoli deragliamenti e soprattutto la sua scala di valori. Gli unici requisiti di questi disallineamenti sono: il non fare male ad altri e il rispettare la legge. Per il resto, vale (quasi) tutto.
Da solista convinto credo che le “innocenti evasioni” (oggi è la giornata delle virgolette, che usualmente detesto) possano prevedere, di tanto in tanto, un lavoro di équipe o comunque una collaborazione estemporanea.
Spesso il disallineamento può essere una conseguenza dell’evoluzione delle circostanze. In questo caso essere pronti ad adattarsi e ridefinire i piani può aiutare a mantenere l’armonia tra le diverse parti. Ma questo è un ambito da manuale.
La verità è che il nostro sistema di soddisfazione personale è fatto non solo di obiettivi raggiunti, di conquiste ben infiocchettate, di scarpe svuotate dei sassolini, di buone azioni. No, si sostanzia anche di tentazioni alle quali cedere, di un boccone in più, di un sorso di troppo, di una parola di meno, di una coscienza che si prende un giorno di permesso, di una boccata non proprio salubre. Perché è nel disequilibrio momentaneo che molti di noi (ovviamente non tutti e ovviamente per fortuna) trovano l’appiglio solido per rimettersi in riga.
Insomma in vista della mia prossima missione – mille chilometri a piedi lungo la Via de la Plata – confesso di essere ben carico di sani errori, senza i quali forse non sarei riuscito a sentirmi pronto per una prova così dura, alla mia età e col mio carattere.
Ci vorrebbe una crociata contro alcuni bug di questi tempi: non essere più capaci di sbagliare da soli, non saper dire a noi stessi “faccio questa cosa perché piace a me e me ne fotto del resto”, frequentare il grigio perché non è nero né bianco, annoiarsi per pigrizia.
Felice sarà il giorno in cui i disallineati sereni e consapevoli decideranno di contarsi. Per poi decidere di: mettersi a dieta, camminare per tot chilometri, cambiare lavoro, mollare il partner, disdire l’abbonamento al circolo dove non si va mai, abbracciare gli amici che non ti hanno mai detto che avevi fatto il fesso per troppo tempo, rileggere un libro che conosci a memoria, spegnere il cellulare, accendere quella parte del cervello di cui per troppo tempo avevi diffidato.
Ciao Gery,
volevo suggerirti un possibile argomento per un futuro post: la “pedagogia social” del Maestro Gabriele: https://palermo.repubblica.it/cronaca/2025/06/08/news/maestro_influencer_divide_social-424654960/
Non soltanto perché mi piacerebbe leggere le tue opinioni, che trovo quasi sempre pertinenti e acute, ma anche perché poche cose mi divertono come la tua tagliente ironia :)
[…] per le riserve idriche (l’acqua pesa). C’è anche, ehm, l’età che avanza, ci sono i disallineamenti da archiviare, c’è il fardello dei cazzi propri da infagottare per bene, ci sono materiali nuovi […]