Ho scelto la foto del mio 2024. Non è particolarmente bella né particolarmente significativa. Ci sono tanti girasoli, sono a Grañón (La Rioja) sul Cammino Francese, agosto scorso. Sono felice e affaticato, condizioni che spesso vanno insieme. Non mi aspetta nessuno, non fuggo da niente: macino chilometri con le mie zampette e mi consegno, indisturbato, ai miei pensieri. Che, badate bene, non riguardano questioni esistenziali: sono pensieri vaganti, leggeri o dirimenti non importa. Sono come quelli di chiunque altro, solo che in quel momento, in quei giorni, non c’è nulla che si frappone tra me e loro, finalmente.
Ecco, per il 2025 l’augurio che vi faccio è di avere la possibilità di pensare da soli, nell’assoluta libertà, prendendovi tutti i rischi che la cosa comporta. E godendo della memoria con grande cautela: amare i ricordi non significa necessariamente che i ricordi amino noi.
Buon anno.