crop person showing toy pistols

Pensate mai a quel che facevate in un giorno qualunque anche se avete una data precisa? Non capita di frequente, a meno che non si sia chiamati da un giudice che, come nei film, vi chiede: dov’eravate il tal giorno a tale ora? È una cosa che ha una sua plausibilità solo nella finzione giacché se il giorno evocato per voi è qualunque, è pressoché impossibile ricordare qualcosa: io ad esempio, per effetto dell’età che avanza, ricordo a stento cosa ho mangiato ieri a pranzo, figuriamoci due giorni fa.
Eppure ci sono giorni che nati come qualunque, poi si cristallizzano nel nulla dal quale provengono. Risultato: ve li ricordate.

Io so esattamente cosa feci diciotto anni fa, l’11 dicembre 2006, alle 17:53.
Misi online il primo post di questo blog.

Era un’altra vita e l’inizio di altre vite. Da quel giorno per un’incredibile reazione a catena di piccoli eventi accaddero cose bellissime e meno bellissime (più le prime per fortuna).
Cambiai casa anzi case, cambiai lavoro quattro volte o forse cinque, cambiai alcuni amici, cambiai stanza ai miei sentimenti, cambiai modo di vestire, cambiai sport, cambiai gusti culinari, cambiai idea migliaia e migliaia di volte, cambiai occhiali, cambiai vizi, cambiai la vista sul mondo, cambiai il mondo intorno a me. Cambiarono anche i lettori di questo blog, migliaia di persone che trovano la pazienza di leggere, spesso di incazzarsi (e di scrivermi, anche privatamente), ogni tanto di approvare. In principio c’era una specie di clan, poi ci fu un liberi tutti e la platea si allargo disordinatamente probabilmente per effetto della polarizzazione politica e di altri fattori dirimenti tipo i cazzi propri.
Restano l’impegno del titolare a tenere la bottega sempre pulita e con merce ben assortita, e la scelta di una forma di comunicazione gratuita (come vedete non c’è pubblicità in queste pagine).

In questi diciotto anni c’è una cosa che davvero ho imparato a fare. A combattere battaglie non inutili, magari per un principio, ma mai per partito preso.
Nel giorno in cui questo blog diventa maggiorenne c’è una raccomandazione che mi permetto di trasmettervi con queste righe. Se scegliete di andare in trincea, fatelo per un motivo che ritenete sacrosanto. In passato mi imbarcavo in combattimenti e/o crociate evitabili, tipo per vendetta o per difendere cause in cui non credevo sino in fondo.
Oggi mi piace immaginare il mio alter ego avventuroso che vestito da cowboy soffia sulla canna fumante della pistola e dice: “Mai premuto un grilletto che non abbia reso il mondo migliore”.

Di Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

3 commenti a “Diciotto anni”
  1. Tanti auguri, ancor più perché sei tra i pochi – pochissimi, se ci limitamo a Palermo – a tener viva una forma di comunicazione che non ha mai perso la propria dignità, nonostante i mille “tentacoli” dei social network.
    Il mio primo blog lo aprii a fine 2005, ma non è più online da tempo. Oggi sono al terzo e, sia pure con qualche interruzione, anche “lui” prosegue il suo corso :)

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