Carmel e la ricchezza che non disturba

Carmel by the Sea

Risalendo verso San Francisco il dilemma è tra due numeri: 1 o 101. Sono le strade da scegliere. La 1 è tortuosa e romantica, la 101 (one o one) è mitica e rapida. Noi siamo riusciti nell’impossibile, percorrendole entrambe. D’istinto abbiamo preferito la 1 dato che non avevano fretta, ma giunti al quarantesimo chilometro da Paso Robles l’abbiamo trovata interrotta causa frana. E un’interruzione da queste parti non comporta una deviazione di percorso, ma un inesorabile dietrofront: via verso la 101.
Poco male. Senza quest’imprevisto non avremmo potuto visitare posti come Morro Bay, un’insenatura con vista eccezionale (la Morro Rock rende poetiche persino le ciminiere della vicina centrale elettrica, provare per credere); Moonstone Beach, una spiaggia sull’Oceano Pacifico che merita un gran dispendio di foto; Piedras Blancas a San Simeon, con la sua colonia di elefanti marini che danno spettacolo a un passo dalla strada. Da evitare con serenità la deviazione verso Hearst Castle, l’omaggio di un miliardario alla cultura di chi gode degli omaggi dei miliardari.

Il motel che ci ospita per la notte è il Pelican Inn di Monterey, il migliore per rapporto qualità-prezzo sino a questo momento. Abbiamo scelto Monterey perché, pur distando appena cinque chilometri da Carmel by the Sea, è molto meno costosa. Però nulla toglie alla sua vocazione di trappola per turisti quindi se proprio volete cenare da quelle parti evitate le sirene del Fisherman’s Warf (noi abbiamo ripiegato verso un dignitoso pub senza pretese).
Carmel by the Sea merita un discorso a parte.
Se avete disponibilità, di tempo ed economica, dedicate molta attenzione a questa cittadina. È vero, è un posto da ricchi e pure stagionati. Ma è anche vero, per dirla in modo semplice, che è un luogo incantevole, dove deve essere fantastico invecchiare. Una mezza giornata è l’ideale per percorrere con calma la spiaggia sulla quale si affacciano ville dalle immense vetrate vista oceano. Passeggiando o correndo su Scenic Drive vi divertirete a spiare i volti di chi incrociate, volti quasi sempre nascosti da cappelli: che sia un boss di Hollywood o un magnate della New economy sarà il caso o la vostra immaginazione a deciderlo.
Carmel è anche un modello di spiaggia realmente condivisa, nel senso che l’esclusività che ammanta i suoi abitanti nulla toglie alla socialità diffusa. Lungo la spiaggia non troverete mai un cancello, una palizzata , poiché qui vige l’antico principio che la sabbia e il mare sono di tutti anche se sei in un luogo che celebra il censo di pochi. Qui la ricchezza resta tra le mura di casa, non ostentata. Il bello che è fuori, fondamentalmente l’oceano e i suoi figli minori, è davvero popular. Un esempio per tutti: i chilometri di spiaggia sono disseminati di grandi bracieri per adunate notturne e non solo. Ogni mattina è garantito un servizio di pulizia gratuito. Il braciere non serve solo per le grigliate, ma soprattutto per la sua antica vocazione di focolare, di riscaldamento. Perché anche ad agosto in queste zone – tenetelo bene a mente quando preparerete il bagaglio – la temperatura è ballerina. È un attimo e da 30 gradi si piomba a 15 e anche meno, di notte.

3 – continua

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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