Che noia annoiarsi gratis

FannulloniUn estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Brutta cosa la sudditanza verso “la politica romana”, specialmente quando si “calpestano diritti acquisiti e principi costituzionali”. E poco importa se i diritti acquisiti sono leggendari privilegi e se Roma viene additata come usurpatrice solo perché ci invita a metterci in linea con le regole che vigono dallo Stretto in su. Niente da fare, i dipendenti regionali siciliani sono speciali, il loro lavoro è più prezioso di quello dei colleghi statali quindi è giusto che siano pagati di più e che vadano in pensione prima. Chi osa metterlo in dubbio dovrà sopportare per punizione il peso di un’assenza collettiva. E siccome un incosciente assessore qualche dubbio lo ha sollevato, il prossimo 29 aprile si abbatterà sulla Sicilia il castigo dello sciopero generale dei ventimila dipendenti regionali.
Impossibile una stima preventiva dei disagi, ma la legge dei numeri ci conforta dal momento che, secondo un celebre studio di Confartigianato, in Sicilia un regionale su tre è di troppo quindi è in perenne sciopero pur senza scioperare. Probabili disservizi a musei e aree archeologiche, (…) ma anche qui è previsto un ammortizzamento dei fastidi: già quando alla Regione sono tutti al lavoro, i musei non li tengono aperti (vedi l’ultima Pasquetta), probabilmente proprio per abituarci alla legge della sottrazione (fare qualcosa non è sempre meglio del non fare niente). Di certo il 29 aprile prossimo sarà un giorno difficile per molti di loro che rimarranno a casa: essere costretti ad annoiarsi gratis è, quella sì, un’odiosa violazione di un diritto acquisito.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

2 commenti su “Che noia annoiarsi gratis”

  1. peccato che lo studio del diritto non sia obbligatorio per tutti e per esempio per chi scrive sulla stampa, si potrebbero evitare un sacco di fesserie, bestemmie giuridiche, e molte pessime figure!
    i diritti sono regole affermate dalla legge , sono legali per definizione! le leggi si possono cambiare ma valgono per il futuro! anche per giocare a carte le regole sono quelle stabilite a monte e non vengono fissate a fine partita da chi ha convenienza a farlo! non vale! dicono i bambini viziati quando il gioco non va secondo i loro desideri!

  2. facile parlare dall’alto della “casta” dei giornalisti… invece di parlare a vanvera senza giuste informazioni perchè non si approfondisce la realtà lavorativa di chi opera e lavora in un contesto difficile come quello della Regione Siciliana? Prova ai informarti, caro giornalista, forse riuscirai a fare il tuo lavoro “cum grano salis”.

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