In caso di disgrazia (editoriale)

libri brutti

Ultimamente mi sono passati tra le mani diversi (troppi) libri brutti. Ogni volta che accade è un problema che riguarda la mia coscienza. Infatti da un lato mi annoio a leggere qualcosa che non mi piace, e in certi casi la noia sfocia in un nervosismo pericoloso, dall’altro cerco di andare avanti più che posso prima di cestinare il volume poiché, da buon parsimonioso, mi scoccia un po’ che i soldi spesi per l’acquisto dell’insulso romanzo vadano sprecati.
E qui entra in campo la coscienza: se l’autore è un esordiente o un giovane tendo a essere più clemente, cioè non butto subito, ma tento una resistenza notturna (tipo quando non ho sonno e mi serve qualcosa che mi stordisca); se invece si tratta di un veterano o peggio di un bestsellerista, mi accanisco quasi fisicamente sul libro, lo stropiccio, lo lancio contro il muro simulando davanti a mia moglie una caccia alla zanzara.
In generale però, in caso di libri brutti, sarei per la famosa teoria andreottiana secondo la quale, dato che la coscienza è come la camicia, il miglior modo di non sporcarla è non usarla. Ma è facile a dirsi…
Spero che voi siate più cattivi di me. Tolleranza zero contro i crimini editoriali.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

4 commenti su “In caso di disgrazia (editoriale)”

  1. Tutto vero ma, e chiedo scusa per la presunzione, per evitare tali crimini è necessario selezionare per bene i libri.
    Da un lettore esigente

  2. se mi annoia non lo leggo, lo ripongo nello scaffale piu alto della mia libreria.
    @luca si può essere selettivi quanto vuoi ma può capitare che un libro non ti piaccia anche se leggi recensioni tutte positive oppure conosci l’autore

  3. @marida hai perfettamente ragione, ma mi riferivo all’incipit del caro Palazzotto: in particolare ai troppi libri brutti. Ogni tanto un libro brutto capita a tutti, e poi anche le recensioni come i consigli bisogna interpretarli.
    Lancio la proposta a Gery Palazzotto di indicarci quali sono questi libri brutti e perché.

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