Al cimitero non c’era anima viva

Ieri alcuni amici (e colleghi) mi interrogavano sulle bestialità che nella mia vita di giornalista mi è capitato di leggere. Nell’imbarazzo della scelta, ho comunque tirato dai cassetti della mia testa confusa cinque esempi che, a mio modesto parere, non possono rimanere patrimonio di pochi. Ve li propongo senza voler fare alcuna classifica, ma con l’unico obiettivo di consegnarli alla memoria collettiva.

 “Morti perché la pensavano alla stessa maniera”. Attacco di un pezzo su uno scontro frontale tra auto in provincia di Trapani.

 “Al cimitero mancano gli spazi vitali”. Invettiva di un corrispondente di Enna sul sovraffollamento del cimitero cittadino.

 “Al cimitero non c’era anima viva”. Variante dello stesso corrispondente sul medesimo argomento: una sua campagna personale.

 “Quando si dice gioventù bruciata”. Attacco di un pezzo su un incidente stradale in provincia di Agrigento in cui erano morti carbonizzati tre ragazzi.

 “Per fare un diamante ci vuole una salma”. Attacco di un pezzo su un tizio che ha usato le ceneri del cadavere del figlio per farsi un anello.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

2 commenti su “Al cimitero non c’era anima viva”

  1. “Donne gratis alla Favorita”: ingresso gratuito per le donne allo stadio in occasione di una gara di fine stagione. TGS

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