La Cancellieri nel paese delle meraviglie

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Dice la Cancellieri che contro di lei c’è un attacco politico. Cioè pretestuoso. Perché secondo lei è pretestuoso ritenere sospetto un interessamento diretto del ministro di Grazia e Giustizia per una- detenuta-una, figlia potente di un imprenditore potente amico e foraggiatore di potenti.
Quando Berlusconi tentò di far passare per atti umanitari certi suoi favori e certi suoi interessamenti nei confronti di giovincelle scollacciate, tutti a sinistra gli risero dietro, salvo poi trincerarsi nella debolezza di non riuscire a scalfire il suo potere trasversale. Oggi che una Cancellieri viene scoperta con le mani nella marmellata, una marmellata preziosa più della famosa confettura Arrigoni che si comprava a scatola chiusa (come se le altre te le avessero fatte aprire alla cassa del supermercato prima di pagare), il “soccorso rosso” è addirittura surclassato dalla Croce Azzurra del Pdl che difende a spada tratta il ministro imp(r)udente. Il che la dice lunga sulla buona fede di chi spaccia la merce taroccata per manufatto originale.
In nessun paese del mondo un ministro che si interessa personalmente delle sorti di un singolo, solo perché quel singolo è espressione di un clan, di un gruppo imprenditoriale importantissimo, la fa franca. Viene cacciato a calci nel sedere. La frottola dell’aiuto umanitario varrebbe solo per un poveraccio, per un debole figlio di nessuno e sarebbe comunque difficile da giustificare: quando un ministro scende in campo per il singolo, deve avere spalle coperte e attributi ben piantati.
Ora la Cancellieri resiste, e con lei resiste questa logica furbetta del “tranquillo, ci penso io”, dell’amicizia dalla valuta importante, del “comandare è meglio che fottere”.
Sarà un giorno felice quello in cui i furbetti saranno assediati nel loro quartierino, in cui l’amicizia non peserà sugli atti pubblici e in cui il fottere strapperà il primato al comandare.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

6 commenti su “La Cancellieri nel paese delle meraviglie”

  1. Il paese d’origine di LiGresti è Paterno,una piccola cittadina siciliana in provincia di Catania, dove da mezzo secolo non si muove foglia se non vuole Santapaola.Un boss con enormi interessi in regione e in Lombardia,alcuni paesani sostengono che le fortune del costruttore nascono grazie al clan dei santapaola

  2. Infatti…il nostro non è un Paese normale….Prima esistevano le ideologie, finti argini per “operare” nella totale e assoluta impunità…adesso, invece, imperano le logiche delle lobbies, che tanto somigliano ai cavalieri crociati che si assolvevano nel nome di Dio ! Nulla è cambiato e, ahimè, credo che nulla cambierà…..

  3. Sono stato un sostenitore del Ministro sin dal governo Monti, ma è inaccettabile che un Ministro intervenga in modo così energico per un’amica di famiglia coinvolta in un terribile ed orribile scandalo. Mettersi al servizio della cosa pubblica significa anche fare un passo indietro è inconcepibile l’attaccamento alla poltrona. Nel Pubblico vale ancor di più il detto che tutti sono utili ma nessuno è indispensabile, ma in un paese come il nostro devastato dalla sottocultura berlusconiana, è impossibile vedere un ministro/parlamentare etc etc, dimettersi, neanche quando condannato in via definitiva, figuriamoci.

  4. La mozione di sfiducia del 5 stelle determinerà un dibattito infuocato,
    mentre il PD è spaccato in due. I Renziani hanno fortemente
    stigmatizzato l’operato del Ministro

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