Barbara D’Urso, le ginocchia del potere


Dell’uso spregiudicato che Berlusconi ha fatto delle sue televisioni è stato detto e non c’è novità nel vedere il Caimano fare capolino dal salotto di Domenica Live per sproloquiare di promesse, cene eleganti, zoccole, Imu, comunismo, Monti, pater familias e diritto internazionale.
Il dato fondamentale è invece la definitiva consacrazione di un personaggio che irrompe nell’harem politico-mediatico del Cavaliere col ruolo di scendiletto protagonista.
Barbara D’Urso è stata infatti, in un sol colpo, spalla, ventre, schiena, testa, ginocchia e fegato in un evento destinato a rimanere indelebile negli orrori della televisione italiana.
Aveva mille domande, lo ha detto lei, e non ne ha fatta nessuna.
Si è prostrata dinanzi alle noiosissime argomentazioni del padrone calpestando, ancor prima della dignità, le esigenze dei tempi televisivi. Perché quello della D’Urso non è stato soltanto un programma scorretto, ma un programma tecnicamente sbagliato.
Con un personaggio come Berlusconi se anche ci si vuole esercitare con il leccaculismo ci vogliono fior di professionisti della lingua (intesa come parte del corpo). La D’Urso voleva blandire, accarezzare, sedurre ostentandosi sedotta in partenza, ma si è mostrata sdraiata prima ancora di cominciare. E ciò ha intorpidito il Caimano che infatti, per buona parte del suo comizio, ha discettato di Casini, Monti, delle minchiate dell’Imu e ha annoiato persino il pubblico dei fanatici in studio.
Barbara D’Urso è rimasta imbalsamata davanti a lui. Creando assist indecenti e aprendo una voragine sul senso deontologico del suo ruolo. Giornalista? Conduttrice? Testimone giudiziaria? Amica di famiglia? Dipendente? Sostenitrice? In che veste si è presentata, ammiccante, davanti a qualche milione di telespettatori? In quali panni ha recitato questa tragedia grottesca?
E soprattutto, è giusto che una persona così compromessa gestisca un potere mediatico così ampio?
Davanti a tanti interrogativi, una sola certezza: Vespa è un moscerino al confronto.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

6 commenti su “Barbara D’Urso, le ginocchia del potere”

  1. Di quale potere mediatico parli?
    L’ultima intervista in Mediaset gliela fece Mentana anni e anni or sono… nel frattempo le reti mediaset sono state AMPIAMENTE usate da una marea di sinistrati…
    La D’Urso come ospiti preferite ha la Concia, quell’altra del SEL e una assessore donna del comune di Milano.
    Tgcom24 è sbilanciato a sinistra che fa un baffo a rainew24 e spesso anche al tg3…
    MA CHE STATE A DI’?????????

  2. Ecco, si è scatenata la claque. Il sorriso ebete di Bonaiuti appostato alle spalle della D’Urso, sembrava quello di un moscone stercoraro stitico. Al suo cospetto i punti interrogativi di pinu sono solo la certezza che la conduttrice in questione ha un suo colto seguito e che il priapico innamorato, tenterà di rovinarci il sonno ancora per molti anni a venire. Almeno fin che morte non ci separi.

  3. Difendere l’indifendibile equivale a dire che la D’Urso ha fatto il suo mestiere. Salvo stabilire qual è il mestiere della signora in questione…

  4. Titolo bellissimo. Io avrei utilizzato un’altra parte del corpo… ma sarei stato molto volgare.
    E poi ascoltare la parte delle Feste di Arcore, senza essere offesa nella propria dignità di donna…
    Da Messeri a B., un viaggio nel peggio della televisone italiana…

  5. …del resto la “fidanzata” ha fatto una folgorante carriera a “Telecafone” – una rete che che non si commenta – le cronache odierne riferiscono che abbia scelto come consulente d’immagine, niente popodimenochè, Daniela Santanchè e allora? chi altri avrebbe potuto degnamente condurre questa esilarante pseudo-intervista? la cameriera sig.ra D’Urso! un vero scendiletto!
    Un’altro pezzo da aggiungere alla cineteca privata insieme alla firma del “Contratto con gli Italiani” nel salotto del moscerino Vespa (un ossimoro vivente!) e allo sketch del sarchiapone di Walter Chiari (quello si che era un vero attore!). Come sempre, grazie.

    P.S.: ma qu’è ‘stu Pinu?

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