Respiro corto, abbastanza corto

L’ultimo libro di Massimo Carlotto, uno scrittore che mi piace, è una minestra ricca di ingredienti ma povera di sapore. “Respiro corto”, pubblicato da Einaudi, è infatti una tipica storia di Carlotto –  con criminali innamorati del crimine e una poliziotta ambigua e crudele –  che però non rende pieno merito all’autore.
Troppi personaggi, troppi incroci di vite. Alla fine il lettore – anche quello più affezionato – rischia di perdere il filo. Sarebbe bastato (forse) indugiare meno sull’ennesimo scontro tra cosche e rinunciare a un paio di nodi narrativi.
La scrittura di Carlotto è sempre piacevole e scorrevole, ma un romanzo è fatto anche di trama. E qui la trama è il punto debole…

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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