Il governo degli ignoranti

Tra pernacchie, parolacce e diti medi alzati, il ministro Bossi invoca la rivoluzione in difesa delle pensioni.
Quando assisto a certe performances del lumbard penso che un bell’esperimento sarebbe quello di costringerlo a rispondere a domande tipo: cos’è il Pil? Qual è il participio passato di risparmiare? Cosa significa la sigla Cgil? Il Grande Fratello esisteva prima della Endemol?
Roba da cultura generale, insomma, tanto per osservare la tridimensionalità del personaggio. Perché, gira e rigira, il problema è sempre quello: l’ignoranza.
Cosa volete che possa mai inventare per il bene del Paese uno che non sa nulla di nulla?
Nei giorni difficili che stiamo attraversando non ho mai sentito parlare del bene prezioso che diciassette anni di berlusconismo hanno trafugato spietatamente: il culto del sapere.
Questi qui, adesso, sganciano frasi fatte con lo stampino. Il mondo delle idee non interessa a chi pensa solo a come scansare i guai che lui stesso ha provocato: infatti viviamo nel mondo dei rattoppi, dei traccheggi. La dialettica dei nostri governanti è miserrima, tutto un inseguirsi di “senza se e senza ma”, “non metteremo le mani nelle tasche degli italiani”, “un attimino”, “Roma ladrona”, “piuttosto che”, “assolutamente sì”, e via dicendo. Altro che le “convergenze parallele” di Aldo Moro, quella al confronto era arte.
Inoltre quando il disprezzo diventa l’elemento basilare della tensione sociale – e adesso lo è, eccome – la colpa principale è sempre della classe politica. Altrimenti ci sarebbe sempilice dissenso, o lotta, opposizione, o boicottaggio. Ma adesso la storia è un’altra, e non è previsto lieto fine. Altro che la rivoluzione sgangherata di Bossi.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

2 commenti su “Il governo degli ignoranti”

  1. Bei tempi: De Gasperi, Moro a Roma
    A Palermo Aldisio, Alessi Restivo.
    Oggi una bolla di mediocrità, l’assenza del senso della Nazione, l’assenza del senso dello Stato,
    l’assenza del senso dell’amministrazione.

    Quelli erano giganti e gran signori.
    Mi viene i chianciri

  2. Grande Gery, tiro un sospiro di sollievo a leggerti, dopo aver accumulato tensione seguendo il tg1 (per sbaglio o per necessità) e tutto il resto che la tv, ad esempio, ci propina. Non se ne può più!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *