E Polis, la situazione precipita.
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Capisco che dirlo ora, grazie al senno di poi, è inutile e forse irritante per chi ci sta cercando di difendere il proprio posto di lavoro.
Ma non era un po’ troppo ambizioso, quel tipo di progetto ?
Esistevano precedenti simili di successo ?
Io ho visto altri giornali gratuiti, tipo Leggo o un altro di cui non ricordo il nome. Però credo che funzionino grazie alla pubblicità.
La differenza è che quelli sono fatti quasi esclusivamente con materiale di agenzia, mentre epolis produceva in proprio buona parte degli articoli.
Con tutto ciò che la cosa comporta, in termini di costi.
@Lo Nardo. Non si tratta di un progetto ambizioso o di un’avventura. Forse é stato messo in pratica d’avventurieri, il che è diverso.
La validità del progetto è testimoniata dal fatto che Leggo, Metro e City, più vecchi di Epolis, hanno messo radici in tantissime città italiane.
Volevo fare notare una cosa: Epolis con le sue 19 edizioni raprresenta (0 rappresentava?) uno dei quotidiani italiani più importanti per tiratura e diffusione. Ebbene, della sua agonia non parla nessuno, né la carta stampata, né le televisioni, nè il web. Solo le solite beghe politiche (minuto per minuto), la solita cronaca e cronachetta nera e bianca, l’insulsa (a volte) giudiziaria. Tutti i siti sembrano fotocopia uno dell’altro, megafoni dell’agenzia Tizio che riprende da Caio…Che tristezza!